Sunak introduce per gli anni a venire “il regolatore”, commissione indipendente che avrà il compito di verificare la sostenibilità del calcio locale. E nel mirino ci sono pure eventuali “competizioni chiuse che minacciano il campionato nazionale”
Il calcio inglese si prepara ad una rivoluzione. Per volere di Rishi Sunak, il Primo Ministro che ieri ha presentato al Parlamento il libro bianco che istituirà (non prima della stagione 2024-25, ma più probabilmente dal 2025-26) la figura di un Regolatore, un organo indipendente che avrà il compito di supervisionare la sostenibilità del pallone di Sua Maestà, con regole valide dalla Premier League alla National League, la quinta divisione.
“Nonostante il grande successo dello sport, sappiamo che ci sono sfide reali che minacciano la stabilità di club grandi e piccoli - ha detto il conservatore Sunak -. Questo nuovo piano rimetterà i tifosi al centro del calcio, proteggerà le tradizioni dei nostri amati club e salvaguarderà il gioco per le generazioni future”. Il calcio aspettava da tempo questo piano i cui costi ricadranno sulla Premier League: i 6 club più importanti copriranno il 50% della spesa, il massimo campionato complessivamente l’80%. “Rivedremo con attenzione questo piano che prevede che l’Inghilterra diventi il primo Paese in cui il calcio è un’industria regolata dal Governo”, è la reazione della Premier.
IL REGOLATORE
—Il nuovo organo avrà poteri di supervisione, ma non sportivi: potrà ritenere non idonei nuovi proprietari di club e multare quelli che non rispettano le regole finanziarie, ma non comminare punti di penalizzazione. Quest’organo di controllo viene creato dopo una revisione del sistema calcio chiesta dai tifosi, completata nel novembre 2021 e fatta propria dal Parlamento lo scorso anno. La funzione principale del Regolatore sarà quella di creare un sistema di licenze, dalla Premier alla National League, che verranno rilasciate su base annuale e saranno necessarie per iscriversi ai vari campionati. Per ottenerle, i club dovranno dimostrare di seguire “modelli economici e finanziari solidi e di essere gestiti in modo impeccabile”. Il Regolatore si occuperà anche di controllare proprietari e alti dirigenti del club. Un sistema di controllo esiste già, sia per la Premier che per EFL (Championship, League One e League Two) e (National League), ma il Regolatore avrà il compito di controllare da dove i proprietari prendono i soldi e richiederà un dettagliato piano finanziario sulla gestione del club.
I FAN
—Una delle conseguenze principali di queste prove di rivoluzione è rimettere i tifosi al centro del calcio. Questa riforma parte da loro, e consegna a loro un coinvolgimento maggiore nella gestione dei club, con l’obiettivo di salvaguardarne la storia. In pratica, i tifosi inglesi avranno voce in capitolo sia su eventuali cambi di nome del club, sia sulla scelta del logo e della maglia da gioco. E potranno anche opporsi, attraverso il Regolatore, alla vendita o allo spostamento dello stadio. Il nuovo organismo di controllo avrà inoltre il potere di proibire alle squadre di prendere parte a “competizioni chiuse che minacciano il campionato nazionale” in un chiaro riferimento alla contestatissima Superlega che nell’aprile del 2021 contava anche sulla partecipazione dei top club della Premier (City, United, Tottenham, Liverpool, Chelsea e Arsenal). Che presto tornarono sui propri passi.
REAZIONI
—La vera battaglia di questa riforma è ovviamente economica. Il calcio viene considerato dal Governo britannico conservatore come un’industria che deve autosostenersi, con il Regolatore incaricato di supervisionare che lo faccia e con potere anche di forzare un accordo sulla ridistribuzione dei soldi del pallone, quelli che la Premier League passa ai livelli più bassi della piramide del calcio di Sua Maestà. Le trattative con la EFL, English Football League, che chiede al massimo campionato più soldi da far ricadere sull’intero sistema-calcio, sono in stallo da tempo, ma il Regolatore avrà tra i suoi poteri anche quello di forzare un accordo. La Premier teme che questo intervento governativo possa alla lunga ridurne il ruolo di punto di riferimento del pallone mondiale. “È un’idea terribile, perché il Governo è terribile nella gestione di qualsiasi cosa - ha detto David Sullivan, co-proprietario del West Ham -. Il Regolatore avrà uno staff importante di cui il calcio dovrà pagare i costi. E saranno soldi buttati”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA