Dopo la sconfitta con l'Almeria, i catalani vincono di misura con un colpo di testa di Raphinha al 16'. Ferran Torres sbaglia un rigore
Uno a zero per il Barcellona. Così è finita la sfida del Camp Nou contro il Valencia. Lo stesso risultato ottenuto dal Barcellona al Bernabeu giovedì nell’andata di semifinale della Copa del Rey. È la decima volta nelle 38 partite di questa stagione che la squadra di Xavi supera l’avversario per 1-0, più di una su quattro. A decidere la gara un colpo di testa di Raphinha al 16’, con quasi 90.000 spettatori col fiato sospeso fino al 95’ e il Barcellona chiuso nella propria area. La vittoria però serve ai catalani per dimenticare la dolorosa sconfitta di domenica scorsa con l’Almeria (penultimo) e portarsi a +10 sul Madrid, in campo stasera a Siviglia col Betis. Il Valencia resta in zona retrocessione, a -2 dalla salvezza.
tanti assenti
—A parziale giustificazione del Barcellona le tante e pesanti assenze: Xavi stesso, squalificato come Gavi per somma di ammonizioni e sostituito in panchina da suo fratello Oscar Hernandez, e poi il prezioso trio d’attacco: Pedri, Dembélé e Lewandowski. Torna Christensen e torna anche il 4-3-3 con Raphinha, Ferran Torres e Ansu Fati. Sergi Roberto preferito a Kessie, ottimo contro il Madrid ed entrato per De Jong nell’intervallo. Nel Valencia fuori Cavani, Gayà, Lato, il canterano blaugrana Nico Gonzalez e Gabriel Paulista. La partita si è sbloccata al quarto d’ora quando Busquets dalla trequarti ha messo in mezzo all’area un pallone con il contagiri sul quale è scattato da destra Raphinha, piantando Jesus Vazquez e anticipando Mamardashvili, uscito fuori tempo. Leggero tocco di testa e alley-oop completato alla perfezione. Per Raphinha quinto gol in questa Liga, ottavo stagionale.
valencia in crescita
—Resterà l’unica occasione del Barcellona nel primo tempo, chiuso con il Valencia meno timido e pericoloso con Jesus Vazquez a sinistra: Thierry ha sprecato un suo bell’invito e poi Samu Lino ha fatto lo stesso con un passaggio involontario di Ter Stegen, sparando altissimo col destro. Uno dei problemi per il Barcellona è la scarsa forma di Ansu Fati. La grande promessa del calcio spagnolo non riesce a ritrovare sé stesso, tra acciacchi, dubbi ed occasioni sprecate. Oggi, per esempio: 61 minuti contro una difesa di relativa qualità, e accumulo progressivo di frustrazione. Aumentata vertiginosamente all’inizio della ripresa in tre momenti: prima Ferran Torres gli toglie un rigore (53’) fischiato per una mano di Guillamon su tiro di Kounde e lo spara sul palo e fuori (55’), e un attimo dopo (56’) Ansu colpisce il palo col destro dopo un bell’uno-due con Raphinha. Al 59’ Araujo stende Hugo Duro lanciato a rete da uno sciagurato colpo di testa di Kounde e i fratelli Hernandez decidono di sacrificare proprio Ansu per fare entrare Marcos Alonso (61’) che esce tra il mormorio della folla. Il Valencia prende coraggio e mette sotto il Barcellona, senza però riuscire a rendersi granché pericoloso. La squadra che dopo le dimissioni di Gattuso ha rimediato 7 sconfitte e una vittoria all’85’ chiede un rigore per un contatto tra Kessie e Fran Perez piuttosto dubbio ma ignorato da arbitro e Var.
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