La beffa in fondo alla gara, dopo aver rimontato un doppio svantaggio che sembrava fatale. Generosità ma anche tanti errori per un 3-2 finale che premia i padroni di casa. Sembra il racconto di un’altra partita già vissuta, quella col Giugliano, sviluppata e conclusa in modo del tutto analogo. Perfino il teatro è lo stesso: cambia solo l’avversario, quell’Avellino che nel “Partenio-Lombardi” ha la sua storica tana ma che arrivava da una serie di 4 sconfitte consecutive da tregenda, con tanto di piazza in subbuglio e tecnico (Rastelli) ormai all’ultima spiaggia. Invece, dopo un match dalle mille emozioni, è il redivivo Di Gaudio a servire il dèjà-vu alla squadra rossonera, gagliarda nel credere nella rimonta costruita nella ripresa grazie alla doppietta dell’indomito Ogunseye ma semi-disastrosa in una prima frazione abulica e inconcludente, e assolutamente ingenua negli episodi dei gol, tutti (come ammetterà Somma a fine gara) presi a difesa schierata.
LA PARTITA – Qualche scelta del tecnico pontino, non proprio felice, farà discutere visto l’andamento della gara. Non funziona il terzetto difensivo con Di Pasquale a sinistra in sostituzione dello squalificato Rizzo e Kontek al centro: sarà soprattutto quest’ultimo a patire, rivedendo le streghe di Francavilla Fontana, fino alla sostituzione nel secondo tempo. Odjer sembra agire da play con Petermann dirottato in mezzala, posizione non congeniale al regista romano. Iacoponi, infine, è preferito a Peralta al fianco dell’ormai insostituibile (anche per mancanza reale di ricambi) Ogunseye. L’inizio per i satanelli è però da dimenticare: al nono l’Avellino è già in vantaggio, grazie ad una situazione in cui la retroguardia rossonera sembra capirci veramente poco: cross di Ricciardi, colpo di testa di Marconi, traversa colpita e nuovo colpo di testa, questa volta di D’Angelo, per l’1-0 biancoverde. Gli irpini sembrano scrollarsi i fantasmi di dosso e danno vita ad un’ottima fase: il dimenticato ex Tito va vicino al raddoppio, ma trova la risposta di Thiam. Non finisce qui: mentre il Foggia sta a guardare, Marconi ci prova ancora al 29′ e al 37′ per poi andare a segno a pochi secondi dall’intervallo, capitalizzando di testa il cross di Mazzocco. L’intervallo soccorre un Foggia tramortito dal doppio passivo.
LA RIPRESA – E invece i satanelli non muoiono mai. Nella ripresa la squadra di Somma, pur senza strafare, riesce comunque ad alzare il baricentro e al 60′ accorcia le distanze: la girata di Ogunseye, malamente tenuto da Moretti, mette a frutto la buona intuizione di Peralta, inserito a inizio frazione al posto di Frigerio. Il 2-1 cambia l’inerzia nel match. L’Avellino prova a gestire ma per Moretti non è evidentemente giornata: Saia ravvede un fallo su Iacoponi e Ogunseye si appropria del rigore che trasforma con freddezza. Il pareggio sembra disperdere i lupi. Furibondo dopo un offside fischiato sulla corsa di Di Gaudio, Rastelli si fa espellere per proteste, perdendosi il quasi miracoloso salvataggio di Benedetti sulla conclusione di Ogunseye al termine di una travolgente ripartenza che aveva già portato Petermann alla conclusione a tu per tu con Pane. Ma i rossoneri quasi non fanno a tempo a mordersi le mani che tre minuti dopo, come un fulmine a ciel sereno, arriva la doccia fredda finale: sul calcio d’angolo battuto da Tito i rossoneri vanno in confusione e sulla spizzata di Marconi Di Gaudio è prontissimo (ma soprattutto liberissimo) sul secondo palo per il 3-2. E’ il gol probabilmente salva-panchina per Rastelli e ricarica emotiva per i lupi, che ottengono una vittoria preziosa nel primo di tre match in 7 giorni (il prossimo è col Giugliano, pseudo “padrone di casa”) tutti al Partenio. Il Foggia invece riperde il contatto col terzo posto e si lecca le ferite, ma non c’è tempo per recriminare: alle porte è il difficile doppio confronto tutto pugliese con Monopoli e Cerignola, reso già complicato dalla annunciate squalifiche di Di Pasquale e Ogunseye.
La Redazione
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AVELLINO-FOGGIA 3-2 / IL TABELLINO
RETI: 9′ D’Angelo (A), 47′ Marconi (A), 59′ e 74′ rig. Ogunseye (F), 90′ Di Gaudio (A).
AVELLINO (4-3-3) Pane; Ricciardi, Benedetti, Moretti, Tito; Mazzocco (75′ Maisto), Casarini, D’Angelo (60′ Matera); Trotta (75′ Di Gaudio), Marcone, Russo (90′ Aya). A disp.: Marcone, Rizzo, Sottini, Garetto, Gambale, Tounkara. Allenatore: Massimo Rastelli.
FOGGIA (3-5-2) Thiam; Rutjens, Kontek (60′ Leo), Di Pasquale; Garattoni (75′ Bjarkason), Frigerio (46′ Peralta), Odjer, Petermann, Costa; Iacoponi (93′ Markic), Ogunseye. A disp.: Nobile, Pirrò, Vacca, Schenetti, Agnelli, Battimelli, Capogna. Allenatore: Mario Somma.
ARBITRO: Sig. Mario Saiadella sezione di Palermo.
AMMONITI: 11′ Garattoni (F), 15′ Costa (F), 27′ D’Angelo (A), 47′ Ogunseye (F), 64′ Mazzocco (A), 87′ Di Gaudio (A).
NOTE: Terreno di gioco in erba sintetica. Espulso all’86′ il tecnico dell’Avellino Massimo Rastelli per proteste. Recupero: 2′ pt, 5′ st.