La squadra di Xavi si impone nel quarto confronto stagionale contro i Blancos grazie alla rete nel recupero dell'ivoriano, mettendo una seria ipoteca sul campionato
In Liga ha più fame il Barcellona. Questo dice il quarto dei 5 Clásicos di questa stagione, finito 2-1 e che proietta i catalani a +12 sul Madrid. Un distacco decisivo. La squadra di Ancelotti è andata rapidamente in vantaggio con fortuna su un autogol di Araujo ma ha mostrato scarso interesse nella difesa del risultato e quindi nell’idea di recuperare uno svantaggio mai rimontato nella storia del campionato spagnolo e ha incassato le reti di Sergi Roberto e Kessie. Sotto gli occhi di Guardiola, invitato da Laporta, abbracciato dalla moglie di Johann Cruijff, e applaudito dal Camp Nou il Barça del suo ex pupillo Xavi mette le mani sulla Liga. Per Xavi terzo successo consecutivo su Ancelotti, vedremo cosa succederà il 5 aprile qui al Camp Nou per il ritorno della semifinale di Copa del Rey.
FUORI KESSIE
—Sempre senza Pedri e Dembélé Xavi ha scelto i 4 centrocampisti ma sorprendentemente ha preferito Sergi Roberto a Kessie. Araujo come sempre col Madrid si sposta a terzino destro per fermare Vinicius. Nel Madrid Ancelotti ha confermato gli 11 che hanno battuto il Liverpool, con Nacho terzino sinistro e Camavinga pivote tra Modric e Kroos. Rodrygo in panchina.
FLORENTINO A CASA
—Un Clásico segnato dal ‘Caso Negrerira’. Il Real Madrid ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo per corruzione aperto contro il Barcellona e oggi Florentino Perez non è nemmeno venuto al Camp Nou. Ovviamente cancellato l’abituale pranzo che precede le grandi partite della Liga. Il rapporto tra i soci della Superlega è ai minimi termini, anche se nel palco del Bernabeu c’era Bernd Reichard, Ceo di A22, la società che cerca di tenere in vita la Superlega.
VOLA COURTOIS
—Nel Clásico di coppa il Madrid aveva chiuso senza un tiro nello specchio, qui Benzema prova Ter Stegen dopo 25 secondi. Poi è solo Barcellona, con due voli notevoli di Courtois su un tiro da fuori di Lewandowski e un colpo di testa di Raphinha. Madrid sorpreso e sottomesso.
AUTOGOL
—Ma fortunato. Al 9’ un centro di Vinicius sbatte contro la testa di Araujo e finisce alle spalle di Ter Stegen, impotente. È solo la seconda rete incassata dal Barça in casa in Liga, dopo 13 partite. L’altra, un rigore di Joselu dell’Espanyol. Un colpo di fortuna che segna la partita, controllata prima e dopo dal Barcellona.
IL PAREGGIO
—Ma in modo differente. I catalani perdono sicurezza e lucidità e sono pericolosi solo con un bel sinistro di Raphinha che costringe Courtois alla terza parata complicata della serata. Il Barcellona trova il pari al crepuscolo del primo tempo. Liscio di Raphinha su assist di Lewandowski, palla che resta li, altro tiro del brasiliano rimpallato, rimbalzo per Sergi Roberto che batte Courtois per il suo primo gol al Madrid, al Clásico numero 19.
I CAMBI DI CARLO
—Poco dopo l’ora di gioco Ancelotti ha inserito Mendy (al rientro dopo quasi 2 mesi) e Rodrygo per Nacho e Kroos, con cambio di sistema: Valverde vicino a Camavinga, Rodrygo dietro a Benzema tra Modric e Vinicius. Risultati modesti. Poi Carlo ha provato cambiando l’intero centrocampo facendo entrare Tchouameni, Asensio e Ceballos. E ha trovato il gol di Asensio servito da Carvajal in una posizione di millimetrico fuorigioco rilevata dal Var. Il Madrid ha iniziato a spingere, pressare e soffocare il rivale, senza però riuscito a trovare la via della rete.
PRESIDENTE DECISIVO
—E nel primo minuto di recupero un tacco di Lewandowski ha liberato Balde che ha trovato Kessie che con calma e precisione ha battuto Courtois per il suo primo gol in campionato, una rete che vale una Liga.
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