Tony Bloom ha rilevato il club nel 2009 e ha una storia da giocatore: poker, cavalli, ma anche intuizioni e analisi di dati e statistiche
Uno scommettitore professionista dietro una storia che non è più una scommessa, ma una certezza: quella del Brighton di Roberto De Zerbi, settimo in Premier League e in semifinale di FA Cup. Si tratta di Tony Bloom, attuale proprietario del club, imprenditore con una storia da giocatore di poker e appassionato di ippica.
L'ultima vincita
—L'ultima impresa di Bloom è recente: nello stesso giorno in cui il suo Brighton ha battuto il Crystal Palace in Premier — il 15 marzo — lui si è portato a casa poco più di un milione e 200.000 sterline grazie a Energumene, il cavallo di cui è proprietario, primo classificato nel Champion Chase al famoso Festival di Cheltenham. Bloom ha puntato 400.000 sterline, la vittoria di Energumene pagava 6/5 (poco più di 2.20, in decimali) e in più, gli è stato riconosciuto il premio per essere proprietario del cavallo (circa 220.000 sterline). Tornando al Brighton, a proposito di scommesse, dove può arrivare la squadra di De Zerbi quest'anno? Le quote per cui finisca tra le prime quattro sono alte: le compariamo sul nostro canale Telegram Gazzetta Scommesse.
L'inizio
—Ma la passione per le scommesse di Bloom — che può vantare alcune intuizioni come l'aver puntato sulla Francia vincente ai Mondiali 1998 o l'essersi aperto al mercato asiatico — non è soltanto un elemento marginale nella storia del Brighton. Ha infatti in primo luogo consentito a Bloom, peraltro con un passato da giocatore non professionista di poker (con vincite milionarie), di investire anche sul club di cui è sempre stato tifoso, diventandone prima azionista di minoranza e poi proprietario; ma ne ha soprattutto condizionato la strategia aziendale: l'approccio di Bloom, laureato in matematica, è stato sin dal primo momento molto analitico.
La lucertola
—Grazie all'esperienza maturata in questo campo, Bloom ha infatti creato nel 2006 Starlizard, una società di consulenza specializzata nell'analisi dei dati, che associa ogni informazione e statistica possibile su un evento sportivo per poi produrne pronostici e previsioni. Il nome della società deriva dal suo soprannome: "The Lizard", la lucertola, per le espressioni che Bloom assumeva durante le partite di poker. The Lizard ha applicato questo metodo anche alla gestione del club, scoprendo giocatori sconosciuti o puntando su profili che avevano sottoperformato, ma che per caratteristiche si adattavano alla squadra. Il resto lo hanno fatto gli investimenti (come quello sullo stadio, da 75 milioni) e l'intuito, che l'ha portato a puntare prima su Potter e poi su De Zerbi. Due cavalli vincenti.
Non solo Brighton
—Nel 2018 Bloom ha deciso di replicare questo modello anche in Belgio, rilevando l'Union St.Gilloise e affidandone poi la gestione al socio Alex Muzio. Risultato? Una risalita vertiginosa, dalla seconda divisione belga alle migliori otto in Europa League. Quell'Europa alla quale punta ora anche il Brighton: Bloom vuole incassare anche questa giocata.
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