Il nuovo tecnico del Tottenham debutterà lunedì contro l’Everton: "Scelta condivisa da tutti"
Cristian Stellini si è seduto molte volte prima d’ora nella sedia sul podio della sala stampa del centro di allenamento del Tottenham. Stavolta però è tutto cambiato, stavolta è lui l’acting head coach, il traghettatore che dovrà guidare gli Spurs fuori dal caos delle ultime settimane.
"Non siamo un club in crisi, questo voglio sia chiaro - dice l’ex numero due di Antonio Conte, promosso capo allenatore -. È stata tracciata una linea, adesso dobbiamo solo guardare avanti, rimanere uniti e vincere sul campo, che è il nostro lavoro".
LA DECISIONE
—Stellini torna sull’annuncio di domenica scorsa, quello in cui il Tottenham annunciava la separazione consensuale da Conte e la sua promozione a capo allenatore. "Voglio chiarire che la decisione è stata presa per il meglio del club e condivisa da tutti - spiega Stellini -. Il mio rapporto con Antonio resta invariato e tra noi niente cambia: devo ringraziarlo perché lavorando con lui sono migliorato molto e il motivo è lui. Antonio per me è una persona importante: ho fatto il meglio per lui quando ero suo vice, ora voglio fare il meglio da qui alla fine della stagione". Stellini racconta anche come si è arrivati alla decisione di affidare a lui la panchina: "Antonio e il club hanno parlato a lungo e hanno preso una decisione - dice -. Poi mi hanno chiamato, mi hanno detto quello che avevano stabilito e che se avessi voluto il lavoro era mio. Non ho avuto problemi ad accettarlo perché era una decisione condivisa".
CONTINUITÀ
—In una conferenza stampa in cui il Tottenham, per ragioni legali, preterisce non affrontare la situazione di Fabio Paratici, Stellini chiarisce anche che il suo incarico è all’insegna della continuità: in passato, quando ha sostituito Antonio in malattia, prendeva ordini dal titolare dalla panchina, ma adesso la decisione finale spetta a lui. "È un lavoro importante, una responsabilità che ho accettato, ma sono pronto a farlo e sento di poterlo fare perché sono qui dall’inizio e posso continuare il lavoro che è stato fatto finora. Il prossimo passo per me è lavorare duro nelle ultime 10 partite: non sono qui per vanità, ma per portare avanti un lavoro sapendo di dover essere me stesso, di dover usare il mio carattere e il mio modo di essere per gestire la squadra. Niente deve cambiare: sono qui perché conosco i giocatori, perché in passato siamo rimasti uniti nelle difficoltà e dobbiamo farlo di nuovo. Ovviamente non chiederò consigli a Conte come fatto quando l’ho sostituito, ma posso usare quello che ho imparato da lui nei tanti anni in cui abbiamo lavorato insieme. E per questo lo devo ringraziare".
CHIARIMENTO
—Stellini racconta anche di un chiarimento con i giocatori, di un faccia a faccia alla prima occasione utile, al ritorno di tutti dalle rispettive nazionali, prima di voltare pagina e mettere nel mirino la partita in casa dell’Everton, che lunedì sera sarà il primo atto del nuovo corso Spurs. "Era importante che ci parlassimo tutti insieme perché i giocatori avevano bisogno di chiarimenti su quello che è successo qui nell’ultima settimana - dice -. Ovviamente siamo rimasti in contatto con loro anche quando erano con le rispettive nazionali, ma ora ci siamo visti, abbiamo chiarito e sono sicuro che i giocatori sono pronti a combattere insieme come una squadra. Ho visto in loro l’atteggiamento giusto, la compattezza e l’unità di vedute con me e l’intero staff". Stellini chiarisce anche un’altra cosa: di quello che farà il prossimo anno non gli importa. "Non penso al mio futuro e non conta quello che io penso: conta solo come lavoro nelle prossime 10 partite". La nuova era del Tottenham comincia così: con tanti dubbi e un tecnico determinato a fare il lavoro per cui è stato scelto.
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