La squadra di Guardiola reagisce all'iniziale vantaggio di Salah con le reti di Alvarez, De Bruyne, Gundogan e Grealish. I Reds si allontanano sempre di più dalla zona Champions
Esagerato. Il City mostra i muscoli in un clamoroso 4-1 in rimonta al Liverpool, fatto a pezzi dopo aver sbloccato con Salah e ridotto ai minimi termini come troppe volte è successo alla squadra di Klopp in questa stagione da fine impero. Il City mostra i muscoli soprattutto all’Arsenal, a cui manda un messaggio inequivocabile per la corsa alla Premier: il titolo potrà anche sfuggire, ma la squadra di Guardiola non ha intenzione di abdicare senza combattere. Il lato blu di Manchester domina l’ex battaglia d’Inghilterra anche con Erling Haaland seduto in tribuna ad applaudire i compagni: senza di lui il City perde un uomo da 28 gol in 26 partite in campionato, ma in campo non se n’è accorto nessuno perché la squadra di Guardiola è molto più del suo formidabile centravanti. E Etihad fa festa così tanto contro la rivale degli ultimi 5 anni che canta a Jürgen Klopp che verrà "esonerato domattina”.
LE CHIAVI
—Il migliore in campo è l’unico dei 5 straordinari uomini d’attacco del City a non segnare. Riyad Mahrez a destra è una freccia imprendibile che fa a pezzi Andrew Robertson, maltratta la difesa del Liverpool e mette lo zampino sui primi tre gol dei suoi. Anche grazie a lui e alla sua capacità di fare la differenza ogni volta che c’è una grande partita, la squadra di Guardiola ha distrutto i Reds soprattutto sugli esterni, con Jack Grealish dall’altra parte altro grande protagonista ben oltre il gol del 4-1. Julián Alvarez ha rimpiazzato degnamente Haaland firmando il gol che al 27’ ha pareggiato quello iniziale di Salah e ispirando le due successive reti con movimento e pericolosità in area. Kevin De Bruyne è tornato a predicare calcio, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal gol del 2-1 segnato 53 secondi dentro la ripresa. Lo stesso ha fatto Ilkay Gündogan, autore del tris e di una partita in cui è stato più creativo che pedalatore in mezzo al campo. Il City ha confermato di essere un collettivo straordinario, capace di esaltarsi nel 4-3-3 ibrido di Guardiola, con John Stones ancora una volta ottimo interprete nel ruolo di terzino/centrocampista che muta in fase di possesso il modulo del City in un 3-2-4-1. Il Liverpool, che si era illuso col gol del vantaggio firmato al 17’ da Mo Salah (a segno in tutti i 4 confronti stagionali coi Citizens) è naufragato lentamente, imbarcando acqua dopo il colpo di De Bruyne ad inizio ripresa e affogando senza trovare il modo di ricominciare a nuotare. Alisson, nonostante i 4 gol subiti, è l’unico a salvarsi da un clamoroso fiasco che costa il secondo stop consecutivo in campionato: la qualificazione alla Champions 2023-24, così fondamentale per il piano di ristrutturazione a cui Klopp ha lavorato durante la sosta, giocando così non arriverà di sicuro
LA PARTITA
—Il City domina nel primo quarto d’ora, ma è il Liverpool a passare. Al 17’ Jota scatta sul filo del fuorigioco, viene fermato in area da Akanji ma riesce a toccare indietro dove Salah piazza la palla alle spalle di Ederson. La squadra di Guardiola si rimette a fare il suo gioco e trova il pari al 27’ con una splendida azione da un lato all’altro del campo, chiusa con un assist di Grealish che Alvarez tocca alle spalle di Alisson. Si va al riposo sull’1-1, alla fine di un primo tempo bello e nervoso, si ricomincia sul 2-1, visto che De Bruyne ci mette 53 secondi a trovare il gol, grazie ad un bel cross da destra di Mahrez. L’algerino al 53’ mette anche lo zampino sul tris: con l’ennesima fuga a destra serve una gran palla in mezzo per Alvarez, il cui tiro viene respinto da Alexander-Arnold sui piedi di Gündogan. Il match è praticamente già chiuso quando Grealish al 74’ si toglie la meritata soddisfazione di firmare il definitivo 4-1.
© RIPRODUZIONE RISERVATA