La sconfitta casalinga con l'Aston Villa ha convinto la dirigenza a cacciare il tecnico che era stato preso dal Brighton pagando 25 milioni

dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

È già finita. Il Chelsea poco dopo le 21 italiane ha annunciato l’esonero di Graham Potter, che "ha accettato di collaborare col club per facilitare la transizione". La scelta arriva 7 mesi dopo l’inizio del regno di un tecnico per avere il quale i Blues hanno pagato 25 milioni al Brighton, dove Potter aveva cominciato la stagione, un tecnico a cui la nuova proprietà aveva affidato il compito di plasmare una squadra giovane e vincente. La goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di tensioni, coi risultati che non stavano arrivando nonostante i 700 milioni di euro investiti sul mercato tra l’estate e gennaio, è stato il 2-0 interno con l’Aston Villa, quello che ha fatto scivolare il Chelsea nella seconda metà della classifica per la prima volta dal 2015-16. La squadra, che martedì affronterà il Liverpool a Stamford Bridge nel recupero di Premier, è stata momentaneamente affidata a Bruno Saltor.

L’ANNUNCIO

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"A nome di tutti qui al Chelsea, vogliamo sentitamente ringraziare Graham per il suo contributo - sono le parole di Todd Boehly, azionista di riferimento dei Blues, contenute nel comunicato che annuncia la clamorosa svolta -. Abbiamo il massimo rispetto per Graham sia come coach che come persona: si è sempre comportato con grande professionismo e integrità e siamo tutti delusi che si sia arrivati a questa decisione. Insieme ai nostri incredibili tifosi, dobbiamo tutti compattarci attorno a Bruno e alla squadra e concentrarci sul resto della stagione. Ci aspettano 10 partite di Premier League e i quarti di finale di Champions. Metteremo il massimo dello sforzo e dell’impegno in ciascuna di queste partite, in modo da poter concludere la stagione nel migliore dei modi".

LO STRAPPO

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Al timone da inizio settembre, dopo che la nuova proprietà aveva deciso di esonerare Thomas Tuchel, con cui aveva concluso un mercato da record a gennaio, Potter lascia il Chelsea con la media punti più bassa (1,27) nella storia del club per tecnici che abbiano allenato almeno 20 partite in Premier. Dopo il debutto in Champions del 14 settembre col Salisburgo, Potter aveva avuto una luna di miele iniziale fatta di 6 vittorie in 8 partite (compreso il doppio scontro europeo col Milan), ma prima del Mondiale la squadra era precipitata in una lunga crisi che aveva messo il tecnico nel mirino anche della tifoseria. La proprietà era sempre stata dalla sua parte, nonostante i risultati, le critiche e il fatto che spesso sembrasse non sapere come far rendere al meglio la sua squadra, e dopo il ribaltone della rosa a suon di milioni sul mercato di gennaio quella fiducia era sembrata giustificata con le tre vittorie consecutive a marzo prima della sosta per le nazionali valse il rilancio in Premier e il pass per i quarti di Champions, dove tra 10 giorni i Blues cominceranno un doppio confronto col Real. La sconfitta contro l’Aston Villa alla ripartenza, agevolata da scelte sbagliate a livello di squadra per cui Potter si è assunto le proprie responsabilità, ha fatto cambiare idea a Boehly e agli altri azionisti, che hanno deciso per il suo esonero.

FALLIMENTO

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L’era Potter al Chelsea va in archivio come un clamoroso fallimento. Per la nuova proprietà Blues, che aveva puntato sull’ex tecnico del Brighton per costruire un futuro vincente portandolo a stagione in corso in una situazione evidentemente più grande di lui, e per Potter stesso, che aveva lasciato il Brighton per "un’occasione da non perdere" e che ora si ritrova esonerato e ridimensionato nel suo valore di allenatore vincente. È un fallimento soprattutto per il Chelsea, che ora rischia seriamente di non giocare in Europa la prossima stagione pur avendo ammassato una collezione di giovani talenti che rischiano di mettere la squadra nei guai col Fair Play Finanziario. La nuova proprietà ha sempre parlato di stabilità, di scelte precise e di modello Arsenal da seguire: la mancanza di risultati, però, si è rivelata un problema troppo grande. E Potter è stato messo alla porta senza troppe cerimonie.

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