L’attaccante protagonista assoluto nel 3-0 con cui la squadra di Guardiola ha spento i sogni del club di Championship. Un giocatore non segnava tre gol in una semifinale dal 1958
Riyad Mahrez riporta il Manchester City in finale di FA Cup dopo 4 anni, sfatando con una tripletta il tabù semifinale contro cui la squadra di Guardiola si era schiantata nelle ultime tre stagioni. Sono i suoi lampi di classe a spegnere il sogno dello Sheffield United (battuto 3-0), che in un’annata in cui sta per conquistare il ritorno in Premier League si è regalata una semifinale a Wembley di quella coppa che ha vinto per l’ultima volta nel 1925. Troppa la differenza di talento tra le due squadre per pensare che non fosse il City a conquistare la finale del 3 giugno contro la vincente di Brighton-Manchester United. Lo Sheffield United si è difeso, anche bene nel primo tempo quando si è fatto infilare solo per un rigore evitabile, ma nella ripresa in 5’ è crollato. Alimentando il sogno treble del City, che arriva alla finale di FA Cup avendo segnato 17 gol in 5 partite senza subirne nemmeno uno.
le chiavi del city
—Mahrez è l’eroe della festa nella porzione blu di Wembley, pieno di 69.603 spettatori. L’algerino difficilmente sbaglia una partita che conta, ma stavolta ha esagerato, segnando la prima tripletta di sempre in semifinale di coppa nello stadio simbolo del calcio inglese e la prima a questo punto della competizione dal 1958. Il suo rigore al 43’ (bravo Bernardo Silva a guadagnarselo, sciagurato Jebbison a falciare il portoghese nel cuore dell’area, col muro delle Blades attorno) ha reso più facile il compito del City, i cui svogliati attacchi fino a quel momento erano stati annullati senza troppa difficoltà dal muro difensivo avversario. Il 2-0 è quello che rende veramente Mahrez il migliore in campo: balla rubata a centrocampo a Lowe in disimpegno, intelligenza per vedere un buco tra Robinson e Egan infilandocisi dentro come se fosse la cosa più normale del mondo. Tolto Mahrez, per il City non è stata certo una gran partita, con tanti cambi (De Bruyne in panchina per 90’) e un avversario non certo stimolante come il Bayern affrontato mercoledì nel ritorno dei quarti di finale di Champions e l’Arsenal che arriva mercoledì all’Etihad nella partita che verosimilmente vale la Premier. Le prodezze di Mahrez l’hanno resa indimenticabile. Come resta indimenticabile la cavalcata dello Sheffield United, una squadra che nella prima metà del ‘900 ha scritto la storia di questa competizione (questa è stata la sua 15ª semifinale, la 6ª dal 1945 in poi) e che ora aspetta di festeggiare il ritorno in Premier per provarci di nuovo.
la partita
—Dopo che Ndiaye al 2’ tira su Ortega una clamorosa occasione, lo Sheffield United alza un muro contro cui il City, insolitamente impreciso, si schianta nonostante attacchi con una linea di 5 uomini più 3 a supporto immediatamente dietro. Il muro cade al 43’, con un rigore che Mahrez (e non Haaland, che aveva sbagliato mercoledì in Champions) trasforma spiazzando Foderingham. Il copione non cambia ad inizio ripresa e allora ci pensa di nuovo Mahrez a cambiare le cose: al 61’ sradica un pallone in mezzo al campo a Robinson e parte in progressione, infilandosi come una lama nella difesa delle Blades e segnando uno splendido 2-0. Cinque minuti dopo Mahrez fa il tris, raccogliendo a centro area un bell’assist di Grealish. È il gol che manda in ghiaccio il match e il City a giocarsi la coppa.
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