A Wembley semifinale intensa e tattica chiuso al 120' sullo 0-0. Nella sequenza dal dischetto sbaglia solo March
La curva del Brighton urla quando Victor Lindelof va a battere il 14° rigore. Solly March ha appena sbagliato, ai gabbiani serve un errore per restare in corsa. Lo svedese non si fa ipnotizzare: prende la rincorsa, spiazza Robert Sanchez e porta il Manchester United a vincere 7-6 ai rigori e in finale di FA Cup, a giocarsi la coppa col City il prossimo 3 giugno a Wembley. A Roberto De Zerbi e ai suoi gabbiani resta solo l’amarezza: hanno fatto la partita, dimostrato ancora una volta di essere una grande squadra, imponendo il proprio gioco. Ma non hanno fatto gol nei 120’, pur avendo avuto le occasioni migliori in una gara tirata, intensa e molto tattica. E alla fine piangono come March, in lacrime dopo il suo errore, e vedranno dalla tv la finale di coppa.
LE CHIAVI
—Ha sbagliato solo March nella lunghissima sequenza di rigori, infinita come questa partita in cui l’equilibrio non si è mai sbloccato. Il Brighton nel complesso ha giocato leggermente meglio, ma Ten Hag ha capito come annullare gli esterni di De Zerbi, a cominciare dal pericolo pubblico numero uno, Karou Mitoma, cancellato da una superba partita di Aaron Wan-Bissaka. De Zerbi alla vigilia aveva detto che voleva vedere il Brighton diventare grande: partite come questa, in una cornice come gli oltre 81mila di Wembley, sembrano sempre di più abituali per una squadra che col suo tecnico italiano è cresciuta a dismisura. Aveva il sogno FA Cup, le resta l’Europa da inseguire nelle ultime partite di campionato per una stagione che resterà comunque storica. Lo United riscatta la figuraccia di Europa League con una partita ordinata, che conferma che Ten Hag deve correggere qualcosa, ma non il carattere dei suoi. Aveva più cambi il tecnico olandese, e li ha sfruttati per tenere fresche testa e gambe. Ai rigori è questione di precisione. E lì lo United è stato più preciso, quanto basta per meritarsi la finale di coppa, inseguendo il titolo numero 13 contro i "vicini" che invece sognano il Treble.
LA PARTITA
— De Gea al 7’ toglie dall’incrocio una punizione dal limite di Mac Allister, Fernandes al 44’ manda a lato di un soffio un insidioso diagonale, Sono le occasioni più pericolose di un primo tempo molto tattico ma non bello, in cui il Brighton tiene il possesso palla (63% al 45’) ma non gioca il suo calcio migliore e lo United raramente costruisce qualcosa di rilevante. La ripresa, come il primo tempo, comincia con un miracolo di De Gea, stavolta su Enciso, e i primi cambi che rendono il match più frizzante. De Zerbi alla mezzora perde Welbeck per infortunio, De Gea deve superarsi di nuovo su March all’83’, ma il gol non arriva e servono i supplementari. Più Brighton che United nei primi 15’ extra, anche se il miracolo lo fa Sanchez nel finale su tiro dal limite di Rashford deviato da Webster. Il Brighton sembra sulle gambe, mentre Ten Hag prova a tenere fresco lo United con qualche cambio, vista la panchina più lunga. Mitoma al 112’ sciupa la più grande occasione per i gabbiani, allungandosi troppo il pallone in area, e il match finisce ai rigori. I primi 10 tiri dal dischetto vanno via senza brividi, al 13° March sente la pressione e calcia alto. Lindelof no, nonostante i tifosi del Brighton dietro di lui. E i Red Devils sono in finale.
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