Appena due partite per l'ex attaccante del Gremio sulla panchina paulista. Il fatto risale a una tournee in Svizzera, ma lui continua a dirsi innocente
Condannato in Svizzera per lo stupro di una ragazza avvenuto nel 1987 quando era calciatore del Grêmio, Alexi Stival, in arte Cuca, ha rassegnato le dimissioni dal Corinthians dopo soltanto due partite.
La svolta
—Negli ultimi tempi le indagini su Cuca in Svizzera hanno avuto una svolta. Intervistato dal sito Uol, l'avvocato Willi Egloff, rappresentante della vittima Sandra Pfäffli, ha affermato che la ragazza riconobbe Cuca come uno degli aggressori mentre nella conferenza di presentazione al Corinthians l'allenatore aveva invece negato di essere stato riconosciuto dalla vittima. Egloff ha anche confermato le informazioni del quotidiano di Berna "Der Bund", il quale all'epoca riportava che addosso alla ragazza c'erano tracce biologiche del brasiliano. "È stato condannato per rapporti sessuali con minorenne", ha ribadito l'avvocato.
Il caso
—All'epoca, Cuca era attaccante del Grêmio, aveva 24 anni e finì per essere arrestato con i compagni Eduardo Hamester, Henrique Etges e Fernando Castoldi, con l'accusa di aver stuprato Sandra Pfäffli, all'epoca 13enne. I quattro giocatori rimasero in carcere per quasi 30 giorni. Tornarono in Brasile dopo aver testimoniato più di una volta e la fase istruttoria del processo fu chiusa. Fernando fu il primo dei giocatori a essere rimesso in libertà vigilata il 27 agosto dello stesso anno. La condanna arrivò due anni dopo, ma nessuno di loro fu arrestato.
Pressioni
—Nonostante il suo ricco palmarés come allenatore, una Libertadores al timone dell’Atlético Mineiro (2013), due scudetti nazionali (2016 col Palmeiras e 2021 con lo stesso Atlético Mineiro), l'ingaggio di Cuca da parte del Corinthians era stato criticato da media e parte delle tifoserie organizzate del club, soprattutto dalle donne. Persino le calciatrici del Corinthians hanno diffuso un comunicato senza citare il nome dell'allenatore: "Rispettate le minas (ragazze nel gergo brasiliano), non è soltanto un frase", hanno sottolineato ricordando un motto molto utilizzato dal club per ripudiare la mancanza di rispetto verso le donne. Anche commentatori sportivi tipo Casagrande, ex attaccante di Ascoli, Torino e Corinthians, hanno criticato aspramente l'ingaggio di Cuca.
Le dimissioni
—Dopo la vittoria del Corinthians, vari giocatori sono corsi ad abbracciare l'allenatore per celebrare la qualificazione in Coppa del Brasile, spinti dal portiere Cassio, eroe della gara per aver parato uno dei tiri dal dischetto contro il Remo. Poco dopo Cuca ha annunciato le sue dimissioni a cui già aveva pensato anche alla vigilia della partita. La direzione del Corinthians aveva dichiarato di credere alla sua innocenza, mentre alcuni giocatori hanno ribadito la fiducia nell'allenatore.
Lo sfogo
—Dopo la gara, Cuca si è sfogato per spiegare le sue dimissioni: "Prima che questo sogno si avverasse, ci sono stati tre, quattro giorni molto pesanti per me. Da incubo. È stato quasi un massacro quello che ho subito. Ero molto concentrato su questa decisione, non volevo distogliere l'attenzione. Oggi mi sono commosso. Sono qui da cinque giorni, ma tutti mi hanno appoggiato. Non ho chiesto nulla, ma hanno sentito, da ex giocatore quale sono, quello che sto provando. Sono stato giudicato e punito via internet". Il tecnico ha detto che anche la sua famiglia ha ricevuto delle minacce, e ha insistito sulla propria innocenza.
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