L'allenatore argentino è già stato scelto dai Blues per la prossima stagione: vuole rilanciare Big Rom, che è in prestito all’Inter e vorrebbe restare a Milano
C'è una sola certezza nel nuovo Chelsea che cola a picco, che va verso la sua peggior stagione di sempre in Premier League, l'unica in cui i Blues non arriveranno a quota 50 punti: per tornare grandi serve un centravanti. È quello che manca dall'inizio della stagione alla rosa che prima è stata di Thomas Tuchel, poi di Graham Potter e ora è di Frank Lampard nonostante gli oltre 700 milioni di euro investiti sul mercato tra l'estate 2022 e gennaio. Pierre Aubameyang andrà via, e dopo il disastro visto all'Emirates contro l'Arsenal (9 palloni toccati in 45', compresi 4 calci d'inizio) è difficile dare torto al Chelsea per averlo messo alla porta. David Datro Fofana, uno degli arrivi di gennaio meno strombazzati, è promettente ma ancora acerbo. E allora perché non riprovarci con Romelu Lukaku, centravanti già in rosa che tornerà a Stamford Bridge a giugno, concluso questo anno di prestito all'Inter? È una delle prime valutazioni che dovrà fare Mauricio Pochettino, l'allenatore in pectore della ripartenza del Chelsea: l'ufficialità non c'è ancora, ma dalla base di Los Angeles della proprietà Blues è arrivato l'ultimo benestare e a Londra adesso si aspetta soltanto l'annuncio ufficiale. Nel progettare la prossima stagione, la posizione di Lukaku sarà uno dei primi argomenti di discussione per il presidente Boehly.
Ripartenza
—Al belga verrà proposto di rilanciare la sua carriera a Stamford Bridge, quando tornerà a Londra dopo la fine dell'esperienza all'Inter: perché è già in rosa, perché è il secondo acquisto più caro della storia del club, perché a venderlo ai 113 milioni di euro pagati all'Inter nel 2021 è praticamente impossibile. L'idea dei Blues è di presentare a Lukaku il loro nuovo progetto, fargli sentire quello che Pochettino ha in mente per lui e poi lasciargli un po' di tempo per decidere. Il Chelsea del prossimo anno sarà una squadra ambiziosa ma senza coppe, impegnata in una ricostruzione che si proverà a rendere il più breve possibile. Pochettino lavorerà con la Premier come unico palcoscenico per plasmare i tanti giovani talenti arrivati a gennaio. A Lukaku verrà offerto un ruolo in tutto questo, con l'idea di poter rilanciare la sua carriera nel campionato considerato il più importante al mondo.
Precedenti
—In fondo i suoi problemi erano con Tuchel, e nella prossima stagione ci sarà un tecnico che nel 2017 quando era al Tottenham aveva inserito Lukaku nella sua lista personale dei 10 attaccanti più forti d'Europa, paragonandolo a Harry Kane, la sua stella di allora. Pochettino in Inghilterra ha fatto meraviglie con gli attaccanti. Negli anni agli Spurs ha aiutato Kane ad esplodere, a diventare quella macchina da gol che è ora: i due si sono piaciuti così tanto che Kane era tra i sostenitori del ritorno di Pochettino dopo la fine dell'era Conte. Il 51enne argentino agli Spurs ha aiutato anche l'esplosione di Son e ha continuato a lavorare con grandissimi attaccanti anche al Psg. Certo, il rapporto con Kylian Mbappé secondo i rumors che il tecnico ha smentito, non era idilliaco, ma ha comunque prodotto la vittoria della Ligue 1 nell'unica stagione completa insieme, col francese che ha chiuso con 28 gol e 17 assist in 35 partite di campionato.
Basta Londra?
—Pochettino potrebbe essere l'X-Factor, ma il suo arrivo e l'idea di un nuovo inizio potrebbero non essere abbastanza per convincere Lukaku a tornare indietro dalla sua posizione di "basta Londra" su cui sembra essersi arroccato da tempo. Le cose a Stamford Bridge nella passata stagione sono andate male ben oltre i problemi con Thomas Tuchel, ben oltre gli 8 gol in 26 gare di Premier, e il belga la scorsa estate ha spinto per andarsene non solo perché il tecnico tedesco con cui si era scornato era ancora in sella, con la nuova proprietà che ne aveva aumentato i poteri chiedendogli anche di occuparsi di mercato. È tutta l'esperienza nella capitale britannica che non ha funzionato per Lukaku, il motivo per cui ha spinto per tornare in Italia: Milano è quasi una scelta di vita. Ed è per questo che al momento preferirebbe giocare ovunque tranne che a Stamford Bridge, con la sua preferenza che resta quella di rimanere con l'Inter. Ma Lukaku resta un giocatore di proprietà del Chelsea, una squadra che ha disperatamente bisogno di voltare pagina dopo l'annata peggiore della sua storia e per farlo ha disperatamente bisogno di un centravanti. Uno che sappia fare i gol come il belga. È per questo che quando tornerà gli verrà prospettata l'idea di restare, gli verranno fatte ascoltare le idee di Pochettino. Se anche allora deciderà che Stamford Bridge non è il posto per lui, allora verrà messo sul mercato, e si verificheranno le eventuali condizioni per imbastire un nuovo affare con l'Inter. Di certo, oltre che di un nuovo inizio, il Chelsea ha bisogno anche di fare cassa. E Lukaku può servire anche a quello.
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