Il tecnico del Madrid: "Dal City mi aspetto un inizio vigoroso. Ho la formazione in testa: se vinciamo avrò fatto giusto, se perdiamo avrò sbagliato tutto"

Dal nostro inviato Davide Chinellato @dchinellato

Carlo Ancelotti ostenta calma, quella che ha sempre in panchina. Anche se si gioca il ritorno della semifinale di Champions in casa del Manchester City, ripartendo dall’1-1 dell’andata nel confronto “tra le due migliori squadre d’Europa. E sono sicuro che sarà un’altra grande partita”.

Tradizione

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Il Real è indiscutibilmente la regina della Champions. Non solo perché è campione in carica o perché l’ha vinta 14 volte, ma per come i suoi giocatori, chiunque siano, si sentano a casa in una competizione che per altri è un incubo, una difficoltà ulteriore da affrontare. “Non è facile spiegare la tradizione del Real in Champions – dice Ancelotti –. Penso che per il Real questa coppa sia speciale per la storia di questo club, per quello che è stato fatto a partire dagli Anni Cinquanta. È un sentimento che condividono giocatori e tifosi, chiunque lavori per questo club: qui questa coppa è speciale. E questo fa la differenza, soprattutto in un club come il Real bravo a ricordare la propria storia: qui i giocatori che hanno fatto qualcosa di importante per questo club non vengono dimenticati”.

City

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La tradizione del Real contro il desiderio del City di vincere la Champions per la prima volta è uno dei leitmotiv della sfida, soprattutto di questo ritorno con vista sulla finale del 10 giugno. “Ci sono aggiustamenti evidenti che dobbiamo fare, chiari quando si rivede la partita – spiega Ancelotti –. In una sfida come questa, coraggio e personalità sono estremamente importanti. Perché puoi pensare di essere la miglior squadra del mondo, ma questo non ti assicura che passerai il turno. Quando il valore collettivo si equivale, la differenza la fa la personalità, la capacità di tirare fuori il meglio nonostante tutto. E questo lo puoi fare solo con un carattere forte. Anche perché dal City mi aspetto un inizio vigoroso, come quello che hanno fatto lo scorso anno e che ci è costato caro. Ci stiamo preparando anche a quello, cercando di capire come fare meglio dello scorso anno”.

Formazione

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Ancelotti aveva detto nei giorni scorsi che avrebbe giocato sicuramente Rudiger, ma nella sala stampa dell’Etihad Stadium fa un passo indietro. “Chiedo scusa perché mi sono sbagliato: pensavo si parlasse di Rodrygo, che non era nemmeno in panchina – dice Re Carlo –. Rudiger può giocare come Militao, come Valverde, come Camavinga. Ho la fortuna di avere tutti i giocatori disponibili e questo aumenta le difficoltà della scelta. Ho la formazione in testa: se vinciamo avrò fatto giusto, se perdiamo avrò sbagliato tutto”.

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