La squadra del tecnico italiano fa 1-1 con il Manchester City e va in Europa, sua migliore annata di sempre in Premier. Gol di Foden e Enciso

dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

Missione compiuta. Il Brighton conquista contro il Manchester City quel punto che gli basta per guadagnarsi la certezza di giocare la prossima stagione in Europa League, e di chiudere al sesto posto la sua miglior annata di sempre in Premier League. L’1-1 dell’Amex Stadium chiude la missione della squadra di De Zerbi e apre l’operazione triplete di quella di Guardiola, alla prima uscita dopo la vittoria del terzo titolo consecutivo e dopo la festa che ne è seguita. Ne è uscita una bella partita, tra due delle squadre che assieme all’Arsenal hanno giocato il miglior calcio della stagione, e un pari alla fine giusto.

LE CHIAVI

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I gol li hanno segnati Foden e Enciso tra il 25’ e il 38’ del primo tempo, ma il match prima e dopo è stato bello come era giusto aspettarsi. Perché se De Zerbi è per Guardiola "il manager più influente degli ultimi 20 anni", Pep è per Roberto un maestro e "il migliore degli ultimi trenta" e ci tenevano a dimostrarlo. Il Brighton ha dimostrato che è una squadra da corsa, che col credo del tecnico italiano il prossimo anno potrà farsi notare anche in Europa League, a patto ovviamente che la dirigenza (il patron Tony Bloom era nello spogliatoio prima della partita, per festeggiare con la squadra la prima storica volta in Europa, già in archivio prima di sfidare il City) gli costruisca quella rosa da 22-24 giocatori più i portieri che De Zerbi vuole per reggere il doppio confronto ed essere all’altezza di tutto. Il Brighton non deve nemmeno esagerare con le partenze, visto che Mac Allister e Caicedo sono fortemente indiziati di aver giocato la loro ultima partita all’Amex Stadium da idoli dei tifosi di casa. Il City ha fatto quello che doveva nella prima delle due ininfluenti partite (la seconda è domenica in casa del Brentford) che lo separano dalle due finali con United e Inter: ha badato a non farsi male. John Stones potrebbe non esserci riuscito, visto che è uscito ammaccato nel finale, ma tutti gli altri hanno mostrato che, pur avendo festeggiato la vittoria della Premier negli ultimi giorni, sono pronti a giocarsi la storia. Questa era la partita giusta per rimettere il campo al centro di tutto, non perché il City può diventare la squadra più forte che il calcio inglese abbia mai avuto.

LA PARTITA

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Primo tempo splendido, con i gol di Foden al 25’ e la meraviglia di Enciso al 38’ come highlights di 45’ di calcio spettacolare e occasioni da una parte (traversa di Welbeck su punizione al 20’) e dall’altra (Haaland che commette due errori… non da Haaland), col City che fa la partita fino all’1-0 e il Brighton che cresce dopo, trovando un meritatissimo pari. Si riparte da 1-1, ma cambi, stanchezza e senso di appagamento fanno in modo che la ripresa non sia esplosiva come il primo tempo, pur rimanendo frizzante. La Var al 79’ cancella il gol di Haaland per un fallo dello stesso norvegese su Colwill prima del colpo di testa vincente e quando l’arbitro fischia in campo c’è solo voglia di festeggiare. Il Brighton per la sua stagione storica, quella della prima volta nelle coppe. Il City il primo passo della sua operazione triplete.

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