A Istanbul contro la squadra di Guardiola sarà un qualcosa di già visto per tre nerazzurri, che hanno un passato nel Manchester United...
Tre interisti con una (presunta) motivazione in più. Sono Matteo Darmian, Henrikh Mkhitaryan e Romelu Lukaku. Li accomuna un particolare: tutti e tre hanno giocato nel Manchester United e per loro la finale di Champions dovrebbe avere i contorni di un derby.
Godranno dell’appoggio dei tifosi dei "red devils". Il City può eguagliare il Triplete del Manchester United di Alex Ferguson nel 1999, finora l’unica squadra inglese a essere riuscita nell’impresa. "Lo so – ha detto Darmian nei giorni scorsi -, sarà una partita speciale anche per i sostenitori dello United, ma noi faremo di tutto per noi stessi".
Il difensore
—Darmian ha giocato nello United tra il 2015 e il 2019, 92 presenze e un gol. Con la maglia rossa ha vinto un’Europa League con José Mourinho alenatore, una Coppa d’Inghilterra, una Coppa di Lega e uno Community Shield. Il suo bilancio nei derby contro il City: una vittoria, due pareggi e una sconfitta. "Ringrazio lo United – ha dichiarato Darmian di recente -, perché mi ha plasmato a certi livelli. Se sono arrivato fin qui, lo devo anche a loro". A Old Trafford ha lasciato buoni ricordi di difensore italiano, ne apprezzavano la serietà e la disciplina. Cresciuto nel Milan, da piccolo era tifoso interista: per Darmian la finale di stasera è l’avveramento di uno di quei sogni che si fanno da bambini.
L’armeno
—Henrikh Mkhitaryan è stato allo United dal 2016 al gennaio 2018, 63 presenze e 13 gol. Ha vinto l’Europa League con Mou, una Coppa di Lega e un Community Shield. Il suo bilancio contro il City: nessuna vittoria, un pareggio e tre sconfitte. Nella finale di Europa League contro l’Ajax (2-1) ha segnato il secondo gol e per questo è rimasto nei cuori della gente di Old Trafford. Nel messaggio di addio allo United, li ringrazio per avergli dedicato il coro "oohh Mkhitaryan", non una banalità perché non troppo dissimile dall’ "ooaahh Cantona" con cui Old Trafford negli anni Novanta omaggiava King Eric. Ovviamente si incorre nel reato di blasfemia se si osa accostare i due, Cantona è un totem inarrivabile della storia dello United, come George Best o David Beckham, però Mkhitaryan con quella rete all’Ajax in finale e con il colpo dello scorpione contro il Sunderland, nel Boxing Day del 2016, si è ritagliato un posticino nella storia dei diavoli rossi di Manchester.
Il belga
—Romelu Lukaku ha giocato nello United tra il 2017 e 2019, 96 presenze e 42 gol. Ha segnato abbastanza, ma non ha vinto nulla. Il suo bilancio contro il City da attaccante dello United: tre sconfitte e una vittoria, nessuna rete. Il biennio "rosso" di Lukaku è stato controverso. Ha segnato molto e sbagliato abbastanza. Lo aveva voluto José Mourinho e nel momento in cui Solskjaer si è seduto in panchina al posto dello Special, la stella di Romelu si è spenta. Così Antonio Conte se l’è portato all’Inter, per la prima volta del belga in nerazzurro. I tifosi dello United lo criticavano per certi gol mancati, qualcuno in maniera clamorosa, e Lukaku non si è lasciato benissimo con i fan "rossi". "Cercano sempre qualcuno da incolpare – ha detto poco prima di salutare – e nel mirino siamo sempre in tre, io, Pogba e Sanchez Quest’anno non credo di essere stato l’unico ad aver giocato male, ma dovevano trovare un colpevole". Dei tre interisti ex United, Lukaku è quello che probabilmente avverte di meno la finale di Champions contro il City come un derby per interposto passato.
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