L'Arsenal ha superato il City, fermo a 105 milioni: con lui e Havertz Arteta lancia la sfida a Guardiola

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato

L'inglese più costoso di tutti i tempi gioca davanti alla difesa. Non fa gol, non tanti almeno, e pensa prima di tutto ad aiutare la sua squadra a non prenderli. Si chiama Declan Rice, ha 24 anni, ed è uno di quei fenomeni che sanno come fare la differenza anche senza farsi notare. L’Arsenal ha convinto il West Ham a lasciare andare il capitano che a inizio giugno ha sollevato la Conference League battendo in finale la Fiorentina per 116 milioni di euro più 6 di bonus. Più di Jude Bellingham, accasatosi invece un paio di settimane fa al Real Madrid, che ha pagato 103 milioni di euro al Borussia Dortmund per un talento di nemmeno 20 anni. Rice, che di anni ne ha 24, è pronto a fare con l’Arsenal quel salto di qualità che merita da tempo. 

l'affare

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La trattativa tra i due club si è sbloccata ieri. L’Arsenal martedì sera aveva fatto una terza offerta, ma il West Ham aspettava ancora notizie dal Manchester City. I campioni si erano fermati a 93 milioni più 12 di bonus, ma di fronte al rilancio dei Gunners hanno deciso di ritirarsi, fedeli alla loro linea di non partecipare ad aste quando un giocatore supera la loro valutazione. Il West Ham allora è tornato dall’Arsenal con una richiesta precisa: rivedere il pagamento dei 116 milioni, non in 5 rate come proposto dalla squadra di Arteta ma in non più di due anni. Dettagli facilmente risolvibili. È un sì che accontenta entrambe le squadre: i Gunners dopo aver preso Kai Havertz (ieri l’ufficializzazione dell’accordo con l’ex Chelsea) ingaggiano un formidabile centrocampista pronto ad un ulteriore salto di qualità, il West Ham ottiene in cambio una montagna di soldi da reinvestire sul mercato. Senza troppi rimpianti, perché era chiaro da tempo che a Rice il West Ham stava stretto, col tecnico David Moyes che l’ha definito "il miglior centrocampista in circolazione, uno che può riscrivere la storia del ruolo di mediano davanti alla difesa". 

determinato

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Carattere è la parola chiave per capire Rice. Gli è servito, dopo essere stato tagliato a 14 anni dal Chelsea, per ripartire dal West Ham con tanta voglia di imparare e arrivare. E Rice ce l’ha fatta. Da difensore centrale prima, quando ha assaggiato la prima squadra, da mediano davanti alla difesa poi, dove passo dopo passo è diventato fenomeno. Uno di quelli pronto a lasciare le luci della ribalta agli altri, come quando gioca accanto a Bellingham con l’Inghilterra ("Questo è il tuo palcoscenico, vai in campo e prenditelo. Io sarò qui a guardarti le spalle", ripete Rice alla nuova stella del Real), ma uno di quelli veramente insostituibili. Il West Ham ha capito presto che aveva per le mani una potenziale superstar, forgiato nel centro sportivo di Romford dagli insegnamenti di Mark Noble, da cui nel 2022-23 ha ereditato la fascia diventando il primo capitano degli Hammers in 42 anni a sollevare un trofeo, e dai consigli di una squadra che ha fatto di tutto per aiutarlo ad arrivare in alto.

maestri

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Noble era l’esempio da seguire in campo, ma come studente del gioco Rice ha cercato di imparare anche da chi l’ha preceduto. Sergio Busquets e N’Golo Kanté sono stati gli highlights di cui si è nutrito per migliorare il gioco davanti alla difesa; Patrick Vieira e Yayà Touré quelli da cui ha cercato di imparare quando ha provato a crescere anche in attacco. Rice, il cui volto sorridente ha recentemente invaso Londra nei cartelloni della pubblicità di uno yogurt, è carisma e talento, disciplina e voglia di migliorare. È le 43 presenze in nazionale in 4 anni, la sua capacità di riprendersi dopo una brutta partita, l’affidabilità di gestire la squadra davanti alla difesa, il tiro per farsi notare anche in zona gol, una personalità estroversa che finisce per contagiare chi gli sta accanto. Arteta ha capito che uno come Rice è il tipo di giocatore che gli serve per portare l’Arsenal al livello successivo, per sfidare il City per il titolo e provare a farsi notare anche in Champions. Perché Rice ha la sua stessa mentalità, quella che ha inculcato nei Gunners: per arrivare non basta il talento, bisogna lavorare duro, crescere. Ora sono pronti a fare insieme il prossimo passo: vincere.

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