Nato in Germania da genitori italiani, cresciuto tra i gelati di papà e il Werder, ha già stracciato un paio di record. A 15 anni disse no alla nazionale tedesca per giocare con la maglia azzurra, ora ha due missioni: esplodere a Moenchengladbach e vincere l'Europeo
A Brema è stato ribattezzato “Das kuken” (Il pulcino). Forse perché, all’apparenza, può sembrare uno timido e incapace di immedesimarsi in una cultura che, rispetto alle proprie origini, ha tutto di diverso. Ma Marc Friedl – suo compagno - ci aveva visto lungo, spezzando la linea del tempo e capendo che di fronte aveva uno che da lì a poco avrebbe bruciato le tappe.