L’ex c.t. d’Inghilterra e Russia: "Scelto uno che sbaglia poco. E si adatta ai giocatori che ha"
Fabio Capello è il c.t. italiano con più lunga esperienza all’estero fra Londra e Mosca, 8 anni, dal 2007 al 2015. Ora commentatore in tv per Sky, non ha dubbi su Ancelotti in Brasile: "È il più bravo di tutti. Non si vince ovunque, in Europa, se non sei bravissimo. E poi ha vinto pure col Real, la bottega più difficile, ecco il Real somiglia al Brasile: non si può sbagliare. E hanno scelto uno che sbaglia poco".
Quali le difficoltà di allenare un team così: tanta attesa e un solo obiettivo, vincere.
"Non c’è tempo per allenare, poco tempo per creare gruppo, poco tempo per tutto in genere in una nazionale. La fortuna sarebbe trovare un gruppo di giocatori già solido, e qualche leader che trascini e ti ascolti. La cosa importante è avere poi la fortuna di trovare il momento giusto, cioè giocatori in condizione di forma, arrivare a fine stagione con la condizione ottimale. Per esempio i miei inglesi correvano come pazzi tutto l’anno poi in nazionale scoppiavano. Come il City in finale di Champions con l’Inter non era più il City che conosciamo, aveva perso dinamismo. A fine stagione sono stravolti".
L’obiettivo è il Mondiale 2026. Lei da ex c.t. che consigli si sentirebbe di dare?
"Le nazionali che hanno vinto i Mondiali hanno trovato il gruppo, creando la giusta mentalità, gruppo che sappia anche resistere alle pressioni enormi, dei media, dei tifosi… Sarà dura. Perché con i club se sbagli una partita o non giochi bene, dopo 7 giorni puoi rifarti, lì li vedi dopo un mese se va bene. Così non riesci a intervenire a fondo. Se parli ogni giorno col gruppo riesci a trasmettere tante cose, più cura dei dettagli, di situazioni di gioco".
Che dovrà fare, Carlo?
"Rinnovare e affidarsi a chi conosce, Vinicius, Rodrygo, Militao, mica male… Lo dovrà fare, non c’è dubbio su questo. Per fortuna molti sono stati con lui nei club, penso a Richarlison, Casemiro, Marquinhos... Dovrà seguirli bene, facile visto che giocano quasi tutti in Europa".
Ma media e fan spingeranno per i beniamini locali.
"Eh sì, Carlo dovrà ascoltare tante botteghe, bisogna servirli tutti... Scherzo, ovviamente".
I pregi di Ancelotti?
"Riesce a trasmettere fiducia ai giocatori - e non è poco -. E poi non gioca sempre allo stesso modo, ma secondo i giocatori che ha. Non sposa un verbo. Era stato criticato per aver vinto l’ultima Champions a Madrid, giocando in contropiede... La sua bravura è capire i giocatori che ha e tatticamente è bravissimo. Poi ha carattere, forza di nervi, pazienza e sa parlare, non ha fretta e soprattutto credibilità".
Il fatto di aver già l’accordo col Brasile può distrarlo, dal Real dove resta un’altra stagione?
"No, nessuna distrazione, non c’è rischio, è troppo intelligente, Carlo. E’ preparato, ha la forza di capire quel che deve fare e come. Anzi, sarà uno stimolo in più di lasciare Madrid bene, per fare vedere che non pensava al Brasile. E poi a Madrid non hai tempo per pensare".
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