La decisione del governo di Kiev di riapertura verso gli atleti russi è il giusto segnale di una distensione che fa bene allo sport

Partiamo dalla buona notizia: lo sport sceglie la strada dell’unione, abbandonando quella più tortuosa della divisione. Scritto in modo più diretto: da ieri il governo di Kiev ha allentato la politica del boicottaggio nei confronti dei russi. Gli atleti ucraini li potranno sfidare in tutte le competizioni, con un’unica postilla: devono partecipare sotto una bandiera neutrale. Un presa di posizione molto simile alla raccomandazione fatta a inizio anno dal Cio alle varie federazioni in vista delle gare di qualificazione olimpica. L’Ucraina aveva criticato l’apertura, mantenendo una posizione di chiusura totale e minacciando di disertare i Giochi. A meno di un anno da Parigi 2024, però, le cose sono cambiate e la nuova via di Kiev è un raggio di sole nella lunga notte buia e tempestosa (di missili) portata dalla scellerata e folle guerra di aggressione voluta da Mosca. 

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