Sabato contro la Fiorentina il centrocampista arrivato dal Milan per 70 milioni ha giocato la prima partita al St. James’ Park, il suo nuovo stadio

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato

Fuori dal St. James’ Park, in coda per entrare nello store dello stadio, c’erano anche le maglie di Alan Shearer e Gabriel Batistuta, assieme a tante edizioni vintage della divisa dei Magpies. Dentro, prima e durante l’amichevole vinta 2-0 contro la Fiorentina, era ben chiaro chi fosse il nuovo idolo dei tifosi del Newcastle, quello che tutti volevano vedere: Sandro Tonali. Il centrocampista arrivato dal Milan per 70 milioni sabato ha giocato la prima partita in quello che sarà il suo nuovo stadio, mostrandosi per la prima volta dal vivo a quei tifosi che l’hanno già adottato, con tanto di cori a base di spaghetti e di una birra italiana che fa rima col piatto nazionale. “Sandro, posso avere la tua maglia?” chiedevano speranzosi con dei cartelli scritti a mano una dozzina bambini assiepati nella parte bassa della tribuna centrale dello stadio, proprio sopra il tunnel degli spogliatoi, qualcuno addirittura con la maglia della Nazionale. 

PRIMI PASSI

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Tonali è una star a Newcastle fin dalla definizione del suo acquisto. Perché è giovane, arriva da una squadra conosciuta come il Milan e rappresenta per i Magpies il presente e il futuro, quello in cui la squadra affidata a Eddie Howe vuole fare un passo avanti dopo una stagione che l’ha riportata tra le grandi, con la finale di Carabao Cup (la prima per il Newcastle nel XXI secolo) e il 4° posto che significa ritorno in Champions dopo vent’anni. Il mercato, ancora da completare, ha portato a Newcastle anche Harvey Barnes e ora Tino Livramento, ma salvo investimenti clamorosi Tonali resterà il pezzo pregiato. Uno, e questo sia Howe che la società lo hanno messo subito in chiaro, da cui ci si aspetta che alla lunga faccia la differenza ma a cui per ora va dato il tempo di ambientarsi, sia in Premier che nella nuova realtà. 

IN CAMPO

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 Tonali nell’amichevole della Fiorentina ha giocato sulla destra di un centrocampo a tre improvvisato senza gli altri due probabili titolari, i brasiliani Bruno Guimarães e Joelinton. “Sandro ha giocato sia da mediano davanti alla difesa che da numero 8 e sono soddisfatto di come si è mosso - ha spiegato Howe nella sala stampa dal sapore vintage del St. James’ Park -. Stiamo lavorando su ogni aspetto del suo gioco, come stiamo facendo con tutti gli altri giocatori. Penso si sia reso conto nelle due amichevoli che abbiamo giocato negli Usa contro squadre di Premier quanto il nostro campionato sia diverso, quanto in mezzo al campo ci siano più fisicità e intensità rispetto a quello a cui è abituato. Sono sicuro che col tempo crescerà e mostrerà il giocatore che siamo sicuri possa essere. Ma mi sembra uno che ha bisogno di conoscere i compagni per poter rendere al meglio, per poter elevare la qualità della squadra”. 

FUORI

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È quello che Tonali sta facendo. La lunga tournée negli Usa è servita per cominciare a legare coi compagni sia in campo che fuori, per cominciare a costruire quei rapporti che sono alla base del successo di un nuovo arrivato e che il Newcastle come sistema incoraggia. “Il nostro modo di giocare è un sistema complesso e difficile da imparare - ha spiegato Howe -. Non importa quanto talento abbia un giocatore che hai preso, la realtà è che sono rari quelli che hanno un impatto immediato. Puoi essere il migliore del mondo, ma quando vieni da noi hai bisogno di capire come funziona la squadra, di costruire relazioni con i compagni e farle crescere nel tempo”. Tonali si sta ambientando anche in città e nelle strutture del club e sta facendo rapidi progressi anche con l’inglese, altro “ostacolo” da affrontare nel suo trasferimento in Premier. Nessuno gli chiede di fare la differenza subito, fin dal debutto in Premier sabato in casa contro l’Aston Villa, ma a Newcastle sono convinti che Tonali sia un gioiello, il giocatore che con le sue qualità può aiutare i Magpies a consolidarsi come una delle nobili in campionato e a fare bella figura nel ritorno in Premier. L’affetto di St. James’ Park, i cori e quei tifosi che chiedono la sua maglia promettono di essere solo l’inizio.

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