Nell'ordine 50 milioni per Verratti, 20 per Draxler, 15 per Diallo. Il presidente della Liga chiede all'Uefa di aprire un'inchiesta. E da Parigi si difendono

Alessandro Grandesso

Cinquanta milioni di euro per Verratti. Venti per Draxler. Altri quindici per Diallo. Insomma, il Psg ha venduto bene tre esuberi, bilanciando in parte l'esborso estivo di 400 milioni per rivoluzionare la rosa di Luis Enrique. Il problema è che a comprare i tre giocatori del club dell'emiro del Qatar sono stati due club di Doha. E così, il presidente della Liga, Javier Tebas invoca un'inchiesta Uefa, sollevando un conflitto di interessi. Per ora comunque non ci sono indagini e da Parigi rivendicano operazioni di mercato del tutto regolari.

SFURIATA

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«Ci prendono per idioti», ha twittato Tebas, sempre critico nei confronti del Psg. Una postura iniziata nel 2017 quando il club francese andò a prelevare Neymar al Barcellona, pagando 222 milioni di euro di clausola, e poi accolse Messi, a fine contratto con i blaugrana, contribuendo all'indebolimento della Liga. In Francia, e in particolare a Parigi, ogni sfuriata social di Tebas viene accolta con ironia e diffidenza. Non per questo però l'Uefa si esenterà di studiare eventualmente ogni operazione estiva del club parigino, sanzionato la scorsa stagione per non aver rispettato il deficit autorizzato. È possibile dunque che anche le cessioni a Al Arabi (Diallo e Verratti) e Al Ahli (Draxler) vengano esaminate con attenzione, come l'insieme dei conti di mercato. Resta il fatto che quasi la metà dei 200 milioni incassati dal Psg provengono dalla vendita di Neymar all'Al Hilal, club del fondo sovrano arabo che ha fatto man bassa di giocatori in Europa. Incluso Benzema, svincolatosi dal Real Madrid per giocare con l'Al Ittihad che gli garantisce un ingaggio di 100 milioni a stagione.

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