Dopo il 4-1 subito in casa del Newcastle, lo spagnolo sotto accusa
Doveva essere la partita delle certezze. Si è trasformata in un tonfo. E inevitabilmente si apre il processo, per Luis Enrique, unico solo responsabile del tracollo di Champions League a Newcastle (4-1). Almeno in questi termini si è consegnato lo spagnolo alla platea mediatica che ha aperto il processo nei suoi confronti, visto il bilancio tutt'altro che travolgente di questo inizio corso del suo Psg.
CRITICA
—"Sono il primo e ultimo responsabile”, ha detto Lucho in conferenza stampa. Senza però rimettere in discussione nessuna delle sue scelte. Anzi, per l'ex c.t. della Spagna il suo Psg non è andato così male, almeno “fino agli ultimi trenta metri”. È la che il Psg ha peccato di concretezza. Ma più che un'autocritica si tratta di una critica che rischia di provocare tensioni nel reparto di Mbappé. Comunque sia per Luis Enrique se la sconfitta è giusta, non il risultato considerato “eccessivo”. Un 4-1 che però suona già da verdetto per i media su un avvio stagionale molto instabile.
TILT
—Il Psg del nuovo corso, quello con meno paillettes e più sudore, quello con meno star e più sacrifici, non ha dato continuità alle prestazioni. Si è partiti con un due pareggi scialbi, indotti anche dall'esclusione di Mbappé, escluso per le beghe estive sul contratto. Con il rientro del francese, il Psg ha ripreso a fare gol, mostrando a tratti un'identità tattica molto chiara, ma non sempre solida. Così il mese scorso è arrivata la prima sconfitta, casalinga, con il Nizza di Farioli che come il Newcastle ieri ha aggredito avversari e spazi, facendo andare in tilt l'assetto di Luis Enrique.
TESTARDO
—Contro il Nizza, il tecnico spagnolo aveva provato a scuotere i suoi, anche rinforzando la mediana, ieri andata in apnea e implosa sotto l'aggressività totale degli inglesi. Lucho non ha fatto molto per ridare equilibrio a un 4-2-4 rimasto tale anche con l'ingresso di Barcola al posto di Kolo Muani, prima di togliere Ugarte per Vitinha. Una testardaggine tattica incompresa dai media che gli rinfacciano anche il 5-3-2 in termini di risultati: cinque vittorie, tre pareggi e due sconfitte, appunto. Tutt'altro che esaltante per un club che se ufficialmente non considera più la Champions un'ossessione, pretende però di andare in campo per dare spettacolo. Quello, ieri, se lo sono goduto i tifosi inglesi. “Ma siamo ancora secondi – ha commentato Luis Enrique - in un gruppo interessante: dobbiamo migliorare certe cose”. Già a Rennes, domenica, possibilmente. Nel frattempo, la ghigliottina mediatica è ben affilata.
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