Sei gol realizzati sul totale dei venti messi a segno dalla sua squadra, che ha raccolto 18 punti in nove giornate. Il bilancio dell'attaccante, classe 2002, è eccellente e al tempo stesso unico: settimo in classifica marcatori, nessuno dei calciatori che lo precedono è più giovane di lui
Il più giovane di tutti. In questo momento anche il più decisivo. Se l'Hoffenheim nella Bundesliga attuale è partito bene (18 punti in 9 giornate, che attualmente valgono il sesto posto in classifica) il merito è soprattutto di Maximilian Beier. Sono suoi 6 dei 20 gol realizzati dalla squadra, in campionato solo sei giocatori hanno segnato più di lui. Nessuno però è giovane come Beier: 21 anni compiuti a metà ottobre. Cresciuto nel settore giovanile dell'Hoffenheim (uno dei migliori della nazione), l'attaccante classe 2002 è uno dei prospetti più interessanti del calcio tedesco. Dopo aver passato tre stagioni con l'Energie Cottbus, a 15 anni viene preso dall'Hoffenheim che punta con decisione su di lui. Nel campionato Allievi vince subito la classifica cannonieri, arrivando in fretta in prima squadra. Il debutto nella 21esima giornata della Bundesliga 2019-20, quando, entrando in campo a 17 anni 3 mesi e 22 giorni, è diventato il più giovane esordiente della storia del club. Per non frenarne la crescita la società ha deciso di girarlo in prestito biennale all'Hannover. Lì i tifosi si sono subito affezionati molto a lui, tanto da dedicargli diversi cori personalizzati benché non avesse nemmeno 20 anni. "Maxi", come viene soprannominato, è alto 183 centimetri e pesa 72 chili. Veloce, tecnico, istintivo, sa giocare sia come esterno d'attacco che come punta. "Per me è eccitante essere a questi livelli pur essendo giovane - ha raccontato -. Mi sono allenato molto, ma credo che sia anche importante osservare. Mi sono spesso fermato a guardare le partite o gli allenamenti dei professionisti quando ero nel settore giovanile. Inoltre devo dire che per arrivare al grande calcio serve sempre un po' di fortuna: non tutti vengono scoperti". L'idolo? Ovviamente Lewandowski, che in Germania è esploso e dettato legge per anni. In questo inizio di stagione Beier sta impressionando non soltanto per la continuità con la quale trova il gol (per ora ha segnato anche più dell'esperto Kramaric ed è il capocannoniere della squadra), ma anche per la personalità che mette in campo.