I Reds vanno sotto all'80', poi a tempo scaduto il loro attaccante acciuffa il pari. E dopo aver segnato mostra una maglietta in cui chiede la libertà del genitore prigioniero dei guerriglieri

dal nostro corrispondente Davide Chinellato

Un gol per papà, prigioniero dei guerriglieri in Colombia. E per il suo Liverpool, che al 95’ acciuffa grazie a Luis Diaz l’1-1 in casa del Luton evitando la seconda sconfitta stagionale. Si stava mettendo male per i Reds, andati sotto all’80’ colpiti in contropiede da Chong in seguito ad un corner su cui Van Dijk avrebbe voluto il rigore. A salvarsi ci ha pensato il loro attaccante con la testa inevitabilmente altrove, quello che tre giorni fa ha chiesto e ottenuto di tornare ad allenarsi con la squadra e che Klopp ha deciso di portare in panchina: l’ha mandato in campo all’83’, quando c’era bisogno di recuperare, e Diaz si è regalato un gol da dedicare al papà rapito con una maglietta in cui ne chiede la libertà. 

LE CHIAVI

—  

A Kenilworth Road, in uno stadio che sembra prendere vita da una foto in bianco e nero, la Premier si scontra di nuovo con quella Var che tanto odia. Perché l’urlo dello stadio per il gol del Luton resta per qualche minuto strozzato in gola mentre l’occhio elettronico controlla se sul corner che ha generato il contropiede c’era un fallo di mano di mano di Ross Barkley. E Diaz aspetta, come i tifosi del Liverpool entrati nell’ingresso che passa per i tetti delle case, prima di esultare per il gol del pari. Il Luton esce tra gli applausi dei tifosi perché ha fatto la partita che doveva: attento in difesa, pronto a colpire in contropiede. Niente barricate, solo tanto intasamento nella zona centrale. Il Liverpool ha controllato la partita, ha sprecato una serie di occasioni (le più clamorose con Nuñez), ha probabilmente ottenuto meno di quello che avrebbe meritato ma ha evitato nel recupero una sconfitta clamorosa. Il pari porta i Reds a quota 24, gli stessi punti dell’Arsenal, e se va considerato come un’occasione persa di tenere il passo del City, tre punti avanti, è anche un gran risultato per come si erano messe le cose 

LA PARTITA

—  

Il Liverpool controlla il gioco nel primo tempo, ma il Luton è organizzato in difesa e lo 0-0 all’intervallo è il risultato più giusto. I Reds perdono progressivamente il controllo nella ripresa, e la parata con cui Alisson nega il gol a Morris al 66’ è il preludio ad un triplo cambio di Klopp da cui il Liverpool esce più intraprendente, anche se il gol non arriva prima perché Nuñez manda clamorosamente alto da due passi, poi perché il centravanti trova Kaminski a negargli il gol. All’80’ è il Luton a passare con Chong, che infila Alisson chiudendo un clamoroso contropiede iniziato da un angolo del Liverpool su cui Van Dijk chiede il rigore e portato avanti da una fuga sulla destra di Kaboré. I Reds si riversano in attacco e al 95’ trovano il pari con Diaz, che salta più alto di Kaboré ed evita il rovescio a Klopp. 

L’ALTRO MATCH

—  

La marcia dell’Aston Villa si ferma a Nottingham, dove il Forest piega 2-0 la squadra di Unai Emery segnando un gol all’inizio di ogni tempo. Zaniolo, ancora titolare, è quello che più di tutti ha le chance per pareggiare, ma sbaglia e resta negli spogliatoi a fine primo tempo. Ad inizio ripresa il Forest raddoppia con Mangala (con l’evidente collaborazione di Martinez, lunedì insignito del premio Yashin come miglior portiere del 2023) il gol iniziale di Aina: per l’Aston Villa, che conferma tutti i suoi problemi lontano da Birmingham, primo k.o. in Premier in due mesi; per il Forest primo trionfo dopo 6 gare di astinenza.

Adblock test (Why?)