Rossoneri mai pericolosi fino al 90′. Due gol di Patierno nel primo tempo decidono la partita. Inutile il gol di Zunno. Capuano sostituisce al 45′ Emmausso e Millico
Non basta l’arrivo del neo tecnico Capuano a scuotere il Foggia Calcio. I rossoneri perdono nettamente 2-1 ad Avellino e precipitano sempre più nel baratro. A decidere la partita è una doppietta del bomber Patierno, che stravince il duello con Murano, l’altro capocannoniere della passata stagione, che al contrario non riesce mai a rendersi pericoloso. Così, l’Avellino vince la sua prima partita in questo campionato, punendo – giustamente- un Foggia che non è riuscito mai a stare in partita e che colleziona, di fatto, la sua terza sconfitta di fila, confermandosi la peggior difesa del girone con la media piena di due gol subiti a partita. Gli irpini fanno loro la partita in una manciata di minuti attorno alla mezz’ora del primo tempo. Patierno prima è bravo a colpire in rete di testa, poi è lesto e fortunato nel ribadire in rete un pallone vagante su erroraccio del portiere Perina. Come se non bastasse colpiscono anche un palo e chiudono la partita in superiorità numerica per l’espulsione di Danzi. Al novantesimo il gol della bandiera di Zunno. Il tecnico Capuano, va detto, ha avuto solo un giorno per provare a incidere sulla squadra. Poco, troppo poco per sperare in risultati concreti, ma l’unica a un estremo all’altro. Se con Brambilla il Foggia giocava tutto all’attacco, con quattro uomini (anche cinque), schiacciati nell’area di rigore avversaria, con Capuano la musica cambia e tutti gli effettivi sono quasi sempre dietro la linea del pallone, talvolta che asserragliati nella propria area di rigore. L’Avellino ha spazi di manovra ampi e tanta, tanta più rabbia agonistica dei rossoneri.
FORMAZIONE – Capuano vara il 3-4-2-1 e rispolvera Carillo (all’esordio da titolare) e Millico, non tra i più presenti, per diverse ragioni, nella gestione Brambilla. Torna tra i titolari anche Parodi, reduce da un infortunio. Cos’, davanti al portiere Perina, agiscono lo stesso Parodi, Carillo e Camigliano. In mediana Tascone e Gargiulo sono i centrali, con Salines e Felicioli sugli esterni. In attacco Murano funge da riferimento centrale, con Emmausso e Millico alle spalle.
PRIMO TEMPO – In campo, però, c’è solo l’Avellino. Nei primi sedici minuti gli irpini invocano due rigori. Il primo per una spinta ai danni di Patierno, la seconda per un presunto quanto inesistente fallo di mano di Parodi. In entrambi i casi l’arbitro lascia continuare. Al 26’ altre proteste. Gori vola letteralmente a terra al contatto con Parodi, anche in questo caso non è rigore. Un solo minuto dopo ecco il primo tiro in porta. Sulla sinistra, lì dove l’Avellino sfonda facilmente, Sounas serve in profondità Gori, che calcia trovando la respinta di Perina. La supremazia territoriale e mentale è netta. Il Foggia arriva secondo su ogni pallone, non riesce a costruire azioni pericolose e talvolta fa fatica anche a mettere in serie dei passaggi a centrocampo. Così, al 29’, l’Avellino segna, al termine di un’azione pressante dei biancoverdi. E’ Patierno a girare di testa in rete un cross partito per vie centrali di Palmiero. Il numero nove sbica tra le maglie della difesa eludendo il fuorigiocoIl raddoppio è da brividi. Su un pallone innocuo alzato maldestramente da Gori, gioca a pallavolo e lascia la sfera proprio sulla testa di Patierno che segna la sua doppietta. Al 43’ i padroni di casa colpiscono anche un palo con Sounas il cui tiro viene deviato da Parodi. Il Foggia è in barca, sul piano della grinta e della lucidità, ancor prima della tecnica.
SECONDO TEMPO – Capuano vuole imprimere una svolta e cambia subito. Al rientro in campo dopo l’intervallo entrano Danzi, Zunno e Orlando al posto di Gargiulo, Millico ed Emmausso. Al 55’ il Foggia si fa vedere per la prima volta in fase d’attacco: Salines di testa gira alto un cross da destra di Danzi. Proprio l’ex Verona è protagonista in negativo. In un quarto d’ora rimedia due gialli e viene espulso. Capuano corre ai ripari e inserisce Mazzocco al posto di Parodi, passando al 4-2-3. L’Avellino si rilassa, il Foggia per poco non ne approfitta. Orlando si intrufola in area su una palla vagante e calcia al volo da posizione molto defilata. Iannarilli deve mettere in angolo con un colpo di reni. Allo scadere Zunno sigla la sua prima rete in rossonero. Nel recupero succede di tutto. Perina mette i guanti su una conclusione di Gori, poi Iannarilli salva su un tiro destinato nel sette di Orlando. Poi niente più. Vince l’Avellino. Meritatamente.