Le amicizie vere nel calcio esistono, anche se si parla di un mondo in cui non c’è quasi mai certezza di ritrovarsi, stagione dopo stagione. Eppure ci sono tanti protagonisti del pallone che nell’arco di una carriera, in campo o in panchina, sono stati in grado di instaurare rapporti destinati a durare una vita. Certo, è tutto molto più facile quando si lavora assieme giorno dopo giorno, analizzando la squadra, scambiandosi idee e dandosi man forte l’un l’altro. È il caso di Diego Simeone e Mono Burgos, la coppia che per un decennio ha guidato l’Atletico Madrid a risultati clamorosi e a delusioni incredibili. Ora però il fantastico duo si è rotto e chissà che anche l’amicizia non ne stia risentendo…
AMICIZIA – Il dubbio viene eccome ascoltando le ultime dichiarazioni del Mono Burgos, che in attesa di trovare una panchina come primo allenatore dopo una vita da secondo parla sempre volentieri della sua ex squadra e del “suo” Cholo. Evidentemente, ancora il suo più caro amico, come si evince dalla chiacchierata con El Partidazo de Cope. “L’ho chiamato quando ha avuto il Covid. Abbiamo una amicizia che dura da tantissimi anni, ho dormito e mangiato più con lui che con la mia famiglia. Siamo stati assieme otto anni nella nazionale argentina e cinque all’Atletico come giocatori e poi dieci come allenatori”. Il problema è che Mono Burgos non è uno di quelli che…telefona spesso. E quindi i rapporti rischiano di allentarsi.
NUMERO – “Gli amici parlano quando a uno dei due succede qualcosa, a me non piace disturbare gli altri. Ho parlato con Diego quando è stato male. Ma forse ha cambiato numero di telefono, perché gli ho mandato un messaggio dopo la sconfitta contro il Real Madrid e non mi ha risposto. Ma mi farò dare quello nuovo…”. Scherzo tra due…fratelli o parole di un amico deluso? Difficile a dirsi. Quello che è certo è che, nonostante l’Atletico stia andando bene in stagione (esclusa appunto la pessima partita contro il Real), a volte a Simeone sembra mancare qualcosa. Ed è fin troppo semplice pensare al Mono. Del resto, avere accanto qualcuno che ha il coraggio di dire a Mourinho “io ti stacco la testa” darebbe più carica agonistica persino a uno come il Cholo…