L'attaccante è stato espulso durante Gladbach-Hoffenheim. "Marcus è un ragazzo intelligente – ha detto il tecnico Rose –. Sa di averla fatta grossa..."
Un gesto inaccettabile. Ancor di più ai tempi del Coronavirus. Ieri Marcus Thuram è stato espulso in Borussia Moenchengladbach-Hoffenheim per aver sputato in faccia a Stefan Posch. A inizio stagione Kabak dello Schalke venne squalificato per 5 giornate proprio in seguito allo stesso gesto. Nei mesi scorsi, d'altronde, in Germania hanno registrato una nuova, bruttissima, moda durante le manifestazioni atte a protestare contro le misure anti-Covid. In molti hanno sputato addosso ai poliziotti, motivo per il quale tossire o sputare volontariamente contro una persona, se si è infetti, viene ritenuto reato di lesione dolosa. Non questo il caso di Thuram, che era in campo perché risultato negativo ai test, ma il suo non è certo un buon esempio. La punizione, dunque, deve essere esemplare.
SCUSE
—A fine partita il Gladbach ha apertamente stigmatizzato l'episodio: "Marcus è un ragazzo intelligente – ha spiegato mister Rose –. Sa di averla fatta grossa. È inaccettabile, indipendentemente dalla provocazione ricevuta". Thuram stesso, che più volte a ribadito il fatto che per suo papà Lilian è più importante che sia una persona rispettabile che non un calciatore di successo, ha chiesto scusa: "Oggi è successa una cosa che non fa parte del mio carattere e che non può ripetersi mai più – ha scritto sui social –. Mi sono comportato male nei confronti di un avversario. Non l'ho fatto di proposito. Mi scuso con tutti, con Posch, con tutti i miei avversari, con i miei compagni di squadra e con la mia famiglia, oltre che con tutti coloro i quali hanno visto la mia reazione. Ovviamente accetto tutte le conseguenze della mia azione". Dovrà accettarle anche il Gladbach, che ieri, rimasto in 10, ha perso la partita, scivolando all'ottavo posto. Della sconfitta e del momento di difficoltà della squadra (appena 3 punti conquistati nelle ultime 4 giornate di campionato) però non si è parlato. Il gesto di Thuram, purtroppo, sposta l'attenzione dal calcio. E la riporta sulla pandemia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA