Il 3-1 del Manchester Utd in casa dei Toffees dà respiro anche a Solskjaer, la cui permanenza in panchina era in discussione
Ole Gunnar Solskjaer salva la panchina, Carlo Ancelotti rimedia la terza sconfitta di fila: è la morale del 3-1 del Manchester United in casa dell’Everton. Poi, in ordine sparso, il partitone di Bruno Fernandes, la solidità dei Red Devils, il gioco prevedibile e sterile dei Toffees, dove ancora una volta l'assenza di Richarlison si rivela devastante. I Red Devils riprendono fiato in classifica e salgono a quota 10. L'Everton resta inchiodato a 13.
Fernandes
—Bel match e un protagonista assoluto: Bruno Fernandes, firma di una doppietta e assist del 3-1. Il portoghese sale in cattedra dopo il vantaggio dei Toffees, approdato all'1-0 con Bernard al 19’: rinvio di Pickford, controllo e suggerimento di Calvert-Lewin, destro preciso del brasiliano con passaporto spagnolo. La reazione dello United è guidata da Fernandes. Il portoghese trova al 25’ la deviazione perfetta di testa sul cross di Shaw e, dopo il palo esterno di Digne al 28’, piazza al 32’ il colpo del sorpasso, con un tiro-cross che Rashford cerca di toccare. Le immagini assegnano la rete all'ex giocatore di Novara, Udinese e Sampdoria, un talento che in Italia non è stato apprezzato come meritava. Celebrati i meriti di Fernandes, da matita rossa gli errori della difesa dei Toffees.
Cavani
—L'Everton prova a rialzare la testa, ma Calvert-Lewin è troppo isolato, Rodriguez non è al top, Doucouré non riesce mai ad andare oltre il compitino e l'unica fonte di gioco sono una serie di cross sui quali la retroguardia dello United va a nozze. La ripresa scivola via rispettando questo copione, con l'unico acuto di Rashford al 72’: Pickford si salva di piede. Al 95’, in contropiede, arriva il 3-1. Fernandes galoppa con il pallone al piede: dopo cinquanta metri di corsa, servizio per Cavani e destro implacabile. È il primo gol dell'uruguaiano con la maglia dei Red Devils. L’inizio di una nuova storia.
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