Per un Tuchel che se ne va, a Parigi c’è un vecchio amico che è sulla via del ritorno. Vero, il club non ha ufficializzato ancora l’addio al tecnico tedesco, ma viste tutte le voci che circolano, se non fosse stato così sarebbero fioccate le smentite da parte del Paris Saint-Germain. E invece dal Parco dei Principi tutto tace, anche se nell’attesa che l’esonero dell’allenatore diventi certezza si fanno già i piani per il futuro. Che hanno un nome, un cognome e due stagioni da calciatore con la maglia dei parigini. Mauricio Pochettino ha tutto quello che serve al club: è un tecnico d’élite e conosce benissimo l’ambiente, avendo giocato con il PSG tra il 2001 e il 2003.
FAMIGLIA – Insomma, il profilo perfetto e da quelle parti nessuno sembra molto sorpreso di sapere che lo rivedrà presto. Questo il concetto espresso da Didier Domi, uno che Pochettino lo conosce assai bene. I due hanno giocato assieme sia all’Espanyol che al PSG e il transalpino, parlando a Le Parisien, spiega che il passato francese del tecnico argentino può rappresentare una marcia in più rispetto ai suoi predecessori. Tuchel e Emery erano stranieri anche loro, ma non avevano avuto rapporti col club prima del loro incarico. Per Poch non è così, il che può rappresentare un jolly importante. “Mi piace l’idea di un vecchio amiche che torna a casa, perchè fa già parte della famiglia. Come Leonardo, ha le abilità che servono ma anche credito per quello che ha già fatto per il club”.
CARTE – E non sembra un caso che dovrebbe essere stato proprio Leonardo, che con Tuchel non andava proprio d’accordo, a organizzare la…rivoluzione francese. Del resto, il brasiliano è un altro esempio di figliol prodigo, avendo giocato con il PSG e avendo già ricoperto il suo ruolo di direttore sportivo. Dunque, per Domi l’idea di riportare Pochettino a Parigi è perfetta. “Ha tutto quello che serve e tutte le possibilità di fare bene: un buon rapporto con i calciatori e uno staff organizzato. Sa come gestire la pressione e la sua idea di calcio si adatta bene al PSG. Ha tutte le carte in mano”. Il che, però, non regala comunque la certezza…di vincere…