L'associazione calciatori uruguayana contro la federcalcio inglese che ha sospeso per 3 turni il Matador dopo un messaggio sui social: "È un’espressione usata da noi per rivolgersi affettuosamente a una persona cara o a un amico, cancellate lo stop!"
Razzista a chi? Non è andata giù ai colleghi uruguaiani di Edinson Cavani la squalifica della Federazione inglese per un commento giudicato politicamente scorretto.
Story
—È cominciato tutto con i complimenti di Cavani, postati in una story su Instagram: un “Gracias Negrito” per ringraziare un amico che gli aveva fatto i complimenti per la partita contro il Southampton. Ma la frase dell’attaccante del Manchester United è stata giudicata razzista dalla Football Association e non sono bastate né le scuse di Cavani (“era solo una manifestazione d’affetto”) né l’immediata cancellazione della frase dai social. Lo stesso è stato squalificato per tre giornate ed è stato condannato a pagare un ammenda di 110 mila euro.
Discriminazione
—Secondo l’associazione calciatori dell’Uruguay la squalifica è ”discriminatoria nei confronti della cultura e dello stile di vita uruguaiani”. I colleghi di Cavani in un comunicato ribadiscono che da parte sua non ci sono mai stati comportamenti o frasi razziste e, come ha spiegato lo stesso ex di Palermo e Napoli, si trattava di “un’espressione comunemente usata nell’America Latina per rivolgersi affettuosamente a una persona cara o a un amico”. L’invito finale è di rivedere la decisione, frutto di “ignoranza e disprezzo verso una visione multiculturale del mondo”.
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