L’attaccante del Brentford, 10 gol in 14 partite, già escluso dalla spedizione dei 26 per il Mondiale. Ha tempo fino al 24 novembre per rispondere per iscritto alle accuse della federazione inglese
Sotto accusa. Ivan Toney, attaccante del Brentford che in questa prima parte di stagione di Premier League ha segnato meno solo di Erling Haaland e Harry Kane, è stato formalmente accusato dalla Football Association di aver violato per 232 volte nell’arco di 4 anni le regole che impediscono ad un giocatore di scommettere su partite di calcio. La presa di posizione della FA, arrivata in un comunicato, è la conclusione di un’indagine aperta da tempo, a cui lo stesso attaccante ha detto qualche settimana fa di aver collaborato attivamente. Toney ha tempo fino al prossimo 24 novembre per rispondere per iscritto alle accuse della federazione.
Le accuse
—Era stato lo stesso Toney, lo scorso 5 novembre, a confermare le indiscrezioni di stampa secondo cui c’era un’inchiesta aperta da parte della federazione su di lui. “Sto collaborando con la FA e le loro indagini e non farò altri commenti fino a quando l’indagine non sarà conclusa” aveva twittato il 26enne, che finora col Brentford ha segnato 10 gol in 14 partite, compresa una doppietta in casa del Manchester City nell’ultima giornata. Secondo l’accusa, Toney avrebbe violato per 232 volte tra il 25 febbraio 2017 e il 23 gennaio 2021 le regole che impediscono a chiunque sia associato al calcio professionistico di scommettere su partite ovunque nel mondo o anche su cose connesse al calcio, come trasferimenti di mercato, nomine di allenatori o convocazioni in nazionale. A calciatori, allenatori, dirigenti, personale della squadra e agenti è anche proibito passare informazioni che possano agevolare le scommesse dI altri. I giocatori non possono scommettere né direttamente né attraverso intermediari.
Esclusione
—Quando i primi rumors sulle indagini erano diventati di dominio pubblico, Toney aveva concluso il suo comunicato dicendo di sentirsi un inglese “orgoglioso” e di voler inseguire “il mio sogno di bambino per giocare per il mio paese in una finale mondiale”. Secondo le prime indiscrezioni, l’indagine in cui è coinvolto sarebbe una delle ragioni per cui l’attaccante del Brentford, pur essendo il secondo miglior cannoniere inglese del campionato, non è stato incluso da Gareth Southgate nei 26 dell’Inghilterra per la spedizione in Qatar.
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