Ci vorrebbe Seneca con i suoi medaglioni per raccontare la disfatta di Teramo, partita dai due volti, ottimo primo tempo e pessima ripresa. A sorpresa il FOGGIA non aggredisce il Teramo, lo costringe a fare la partita, lo fa giocar male, resta basso e fa benissimo, anche se i biancorossi sembrano in 15 nella loro metà campo. Diremo di più: nei primi 20 minuti è un FOGGIA da sogno, spuntato ma essenziale, un valido esempio da seguire anche in serie A per le provinciali in trasferta in casa della seconda in classifica. Nella ripresa invece il FOGGIA perde gara e faccia. Anelli fa proprio come Gavazzi contro la Turris ed il Teramo segna al 3° minuto. E’ golden gol, la partita finisce qui. Il FOGGIA non può reagire senza un attaccante di ruolo e Anelli si porterà questa sconfitta sulla coscienza. Marchionni non ha un piano B per poter rimediare. Quando entrano Balde e Dell’Agnello è troppo tardi. Ad ogni buon conto il FOGGIA non oltrepassa il centrocampo. Il Teramo fa esattamente ciò che il FOGGIA aveva fatto nel primo tempo. Poi riparte e fa male in velocità. Ci può stare, visto che in novembre il FOGGIA ha 7 partite, ma l’errore di Anelli è ingiustificabile, così come ingiustificabile è il comportamento di Marchionni che dopo il pareggio con la Turris non ha posto rimedio a queste giocate suicide. In soccorso del FOGGIA viene solo il tesoretto che lo tiene 4 punti sopra la zona retrocessione. Ma il tesoretto non è eterno. Bisogna muovere la classifica quanto prima.
Peppino Baldassarre