Un pareggio che vale quanto una vittoria. Se non in classifica dove il FOGGIA è quarto per differenza reti, sicuramente nel morale. Ormai questa squadra composta per un terzo da ex dilettanti può e deve giocarsela con tutti. Indistintamente. Primo tempo spettacolo. Difesa da serie B attenta e compita, centrocampo da serie A straripante e dominante in lungo e in largo, attacco da serie C segnatamente al momento dell’ultimo passaggio. Francamente il Bari non ci ha capito granché per 40 minuti, salvo passare in vantaggio su sviluppo di palla inattiva. Unico errore di Alastra e rete in dubbio fuori gioco. Nella ripresa si è tornati tutti in serie C, di alto livello, ma pur sempre di serie C. E’ Ferrante a togliere 2 punti dalla classifica dei biancorossi e a regalarne uno al FOGGIA con una fucilata dal vertice sinistro dell’area di rigore. Poi il FOGGIA non rischia più nulla al cospetto della capolista. Il Magister effettua sostituzioni per tenere alto il ritmo della gara, dove il Bari non arriva a correre, ma si limita a rincorrere i satanelli. Buona la prestazione di Garattoni, ottima quella di Rocca, ma tutti hanno meritato la sufficienza. El tigre Ferrante è alla quinta marcatura, come Nuti e Lunerti tanto per citare due attaccanti di 52 e 32 anni fa o come il preistorico straniero ungherese Kovi. Alla decima giornata la coppia gol Ferrante-Curcio o Merkaj con 7 reti ha già raggiunto una coppia epica ed eroica Poli-Visentini del campionato 1926/27, quando però si giocavano meno giornate in tutto. Adesso pensiamo al Taranto allenato da Laterza, bestia nera del FOGGIA di Corda che vinse il campionato due anni fa, ma che lasciò al Fasano di Laterza ben 4 punti in campionato ed il passaggio in semifinale in Coppa Italia. Però che soddisfazione ieri sera aver ammutolito oltre 20000 spettatori…
Peppino Baldassarre