Sarebbe bastato un pareggio per arrivare ad Avellino mercoledì prossimo, ma il FOGGIA è andato al di là del minimo sindacale, battendo 2-0 la Turris, quasi per contrappasso dantesco visto che nella stagione regolare i corallini avevano battuto per ben due volte i Satanelli.

Unica come sei, immensa quando vuoi recitava lo striscione esposto in Curva Sud, mentre quelli della Nord tifavano da sfrattati in gradinata. Primo tempo equilibrato e se la Turris si rammarica per il palo pieno (l’altro era un banale palo esterno), il FOGGIA recrimina per l’ennesima ingiustizia arbitrale. Garattoni, messo giù in area quando non aveva nessun interesse a cadere, finisce “cornuto e mazziato”: giallo per simulazione.

Nella ripresa il FOGGIA di Zeman controlla la situazione. Ma alla mezz’ora la Turris va in riserva di carburante ed in debito di ossigeno. Il FOGGIA corre, la Turris cammina ed il FOGGIA segna con Di Grazia alla sua prima rete in campionato giusto al 31°. Poi in zona Cesarini Curcio raddoppia e raggiunge Ferrante a 13 reti in campionato, mentre giunge al 28° posto dei cannonieri di sempre con 27 realizzazioni.

Anche nella statistica dei gemelli del gol con 26 reti Ferrante e Curcio eguagliano Sudati 14 e Montanari 12 del 1934/35 e Mazzeo 19 e Beretta 7 del 2017/18. Infine citiamo Petermann arrivato a 32 presenze. Lo facciamo perché eguaglia Micelli ed oggi primo maggio è il 57° anniversario dell’esordio in Nazionale di Micelli e Nocera con lo scugnizzo di Secondigliano che segnò il quarto gol contro il Galles a Firenze.

Il FOGGIA di oggi ha onorato ampiamente tale ricorrenza. Ora si va al Partenio. Non è facile per niente, con un solo risultato a disposizione, ma bisogna provare a non uscire ai sedicesimi come l’anno scorso.

Peppino Baldassarre

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