Come l’era Boscaglia, finisce anche l’era Brambilla dopo una sconfitta in casa. I numeri sono impietosi. Media punti 0,83. Due reti subite in media a partita, compreso Monopoli in Coppa e Cosenza in amichevole. E soprattutto 1 punto su 9 racimolato in casa. Oltretutto c’era voluto un mese per capire che non si poteva giocare a 2 a centrocampo.
Col Giugliano si è finalmente optato per il 4-3-3. Forse con Tascone avanzato a volte si è rivisto il 4-2-3-1. Una cosa è certa solo Zunno ed Emmausso in campo dei trequartisti in organico. Pertanto vi era più equilibrio in campo. Le curve riempite solo di abbonati come sempre non facevano mancare calore ed incoraggiamento. Ma al 17° un errato disimpegno difensivo portava in vantaggio gli ospiti.
Puntuale la reazione del FOGGIA che finalmente alzava il ritmo. La traversa diceva di “no” a Salines, ma forse la cattiva sorte c’entra poco. Quando schiaccerà la sfera non troverà altro legname davanti a sé. Infatti o si va più in alto del pallone e si schiaccia o al massimo in elevazione si porta la fronte all’altezza della sfera di cuoio per indirizzarla con precisione. Se si colpisce dal basso o peggio ancora con la galea capitis la palla si impenna e basta.
Purtroppo Tascone diventa protagonista in negativo. Per ben due volte perde palla a metà campo e la seconda volta l’errore è letale. Due a zero per i gialloblu anche se poco prima del duplice fischio Murano la mette tra palo e portiere. Una volta si parlava di gol alla Mortensen dalla linea di fondo. Nella ripresa traversa di Santaniello, lui sì che la sa colpire di testa più una rete annullata a Silvestro per fallo di confusione fischiato contemporaneamente al tiro. Sul finire espulso Ercolani e rossoneri in 10.
Da segnalare la prestazione di Emmausso. Scialbo ed avulso dalla manovra per tutto il primo tempo, volitivo e propositivo nella ripresa, quando ha lottato e fornito preziosi palloni ai compagni. Finisce tra fischi e contestazione. Il presidente Canonico facendo un bilancio di inizio stagione e ripensando a tutte le figuracce ed umiliazioni manda via Brambilla ed annuncia che ad Avellino vi sarà il nuovo allenatore in panchina.
Non fa il nome, anzi a giusta ragione fa una considerazione molto amara. Per circa un’ora è stato tempestato di telefonate di procuratori di allenatori. Questi sono i veri sciacalli e non chi era presente in tribuna ad osservare il FOGGIA. Parliamo di Ezio Capuano che è nell’imminenza di firmare per il FOGGIA. Molto difficilmente arriverà primo, ma un posto in altissima classifica non potrebbe sfuggirgli. Il perché è presto detto.
La rosa del Taranto dello scorso anno era nettamente inferiore a quella del FOGGIA attuale. È vero che ogni partita fa storia a sé, figuriamoci un campionato intero, ma se riuscirà a mettere ordine, sicuramente il FOGGIA risalirà la classifica. È come entrare in una casa nuova dove gli operai del trasloco hanno aperto gli scatoloni e lasciato tutto in disordine. Pian pianino e con tanta pazienza Capuano metterà tutto al posto giusto, persino i soprammobili. Ora è il tempo di dare una scossa allo spogliatoio, di raddrizzare le vele e ripartire. Sulla scia di gente come Pugliese, Toneatto e Caramanno siamo certi che Capuano si ritaglierà il suo spazio nella storia del FOGGIA.
Peppino Baldassarre.
Fonte foto: Federico Antonellis