Vince soffrendo il FOGGIA, ma vince ed è questo che conta. Si porta in doppia cifra in classifica e diventa quinto pro tempore. Eppure era sceso in campo col piglio giusto e con un perfetto approccio alla gara, preciso negli anticipi, pronto nella corsa e con Volpe che non toccava un pallone. Purtroppo non lo ha toccato neanche quando il Messina, approfittando di una brutta situazione nella quale la difesa rossonera si faceva trovare impreparata, ha segnato. I satanelli hanno provato a reagire, ma col passare dei minuti la rete peloritana ha spento ogni entusiasmo. Ci ha pensato Martino a tirar fuori il coniglio dal cilindro con una botta da fuori che non ha lasciato scampo al portiere isolano. Una rete importante, giunta sul finire della prima frazione di gioco, che riapriva i giochi. Nella ripresa, dopo un primo tempo opaco, Merola effettuava due bei tagli non sfruttati dai compagni. Il Messina pian pianino prendeva in mano le redini della gara contro un FOGGIA in sofferenza. Il Magister tirava fuori Nicoletti e Merola per Garattoni e Merkaj. Mentre Garattoni entrava subito in partita, l’albanese sbagliava due giocate, ma paradossalmente, mentre pensavamo che il rimedio fosse stato peggiore del male, al 39° la metteva dentro di testa. Era la rete che decideva l’esito della contesa. Nei minuti di recupero Rocca triplicava e chiudeva definitivamente la pratica. Per Rocca è la rete numero 7 nel FOGGIA, come Petrescu, Pidone e Petruzzelli, tra i tanti marcatori con 7 reti, ma soprattutto come Camozzi rigorista pure lui, solo che Camozzi ha realizzato 6 rigori e Rocca solo 3, quindi ha segnato di più su azione. Per Zeman il primato assoluto di 96 vittorie sulla panchina del FOGGIA. Staccato Vincenzo Marsico a 95 che vinse solo in C ma in meno partite 184 contro le 245 del boemo. A Marsico resta il primato della differenza reti col suo +136 che resiste dagli anni 50, seguito da Karoli +86, De Zerbi +59, Cargnelli +46 e Pugliese + 45. Il Magister è a +41. La peggior differenza reti è quella di Egizio Rubino con -26, su questo dato pesa come un macigno il tragico avvio di campionato 66/67 con 0-4 con l’Inter, 0-5 a Bologna ed 1-3 a Vicenza.
Tornando alla gara di oggi: molto meglio vincere soffrendo che pareggiare o perdere divertendo.
Peppino Baldassarre

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