Zero punti in quattro partite. Non solo, ma anche zero tiri in porta. Eppure Marchionni aveva mandato in campo la migliore formazione possibile ed immaginabile, ma il Bari dominava implacabilmente e sulle fasce faceva il comodo suo. Centrocampo senza filtro, attacco inesistente. Insomma, nella prima mezz’ora sembrava la partitella del giovedì tra titolari e ragazzi della Berretti. Poi il Bari rimaneva in dieci e si ridimensionava un pochino. Ancor di più si rimpiccioliva con l’infortunio a Ciofani, soccorso dal medico del Foggia dottor Macchiarola, primario ortopedico. Il vero guaio del Foggia era che neanche nel chiuso degli spogliatoi riusciva a ridisegnare una tattica utile per giocare con l’uomo in più. Nessuno pretendeva i tre punti, ma almeno che si riuscisse nell’intento di far giocare male il Bari. I galletti, per la verità, non erano fulmini di guerra, ma avevano sempre Antenucci e Cianci a disposizione. Proprio Cianci eseguiva magistralmente un calcio di punizione che decideva la contesa. Era il solito golden gol. Una volta sotto il Foggia non reagiva. Piuttosto cercassero tutti di mettere in moto la classifica almeno contro la Vibonese. Poi ci aspettiamo un vero e proprio cambio di marcia dalla nuova dirigenza, altro che continuità. Mica possiamo continuare a perdere sempre?

PEPPINO BALDASSARRE

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