La Federazione aveva chiesto l’isolamento in vista dell’Europeo, dopo aver vinto lo scudetto la scorsa settimana, mogli e figli invitati per allargare il gruppo squadra. Poi l’intervento dell’ufficio distrettuale: “Le regole valgono per tutti”

Una brutta figura. Partita da una bella iniziativa. A fine aprile la Dfl aveva stabilito che in Bundesliga (così come nella seconda divisione tedesca), con l’obiettivo di prevenire una nuova diffusione del coronavirus a poche settimane dall’inizio degli Europei, tutte le squadre dovessero chiudersi in ritiro per le ultime due giornate di campionato. Il Bayern Monaco, diventato campione la scorsa settimana, voleva alleggerire la quarantena ai propri giocatori e ha quindi permesso a mogli, compagne e fidanzate, oltre che ai figli, di raggiungere gli atleti in albergo. L’idea, di fatto, era quella di allargare il gruppo squadra. Nel giro di poche ore però donne e bambini sono state allontanate per volere dell’ufficio distrettuale di Traunstein.

Il fatto

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“Per quanto siamo onorati di ospitare il Bayern, le regole valgono per tutti – si legge nel comunicato pubblicato dall’ufficio distrettuale di Traunstein –. Tutte le persone che non sono indispensabili per il ritiro devono lasciare l’albergo con effetto immediato. Eventuali trasgressioni del Bayern e del personale dell’albergo verranno punite”. Le compagne di David Alaba e Joshua Kimmich erano arrivate in albergo insieme alla squadra, quelle di Choupo-Moting, Sané e altri calciatori avevano invece raggiunto il Bayern poche ore dopo.

L’idea

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L’iniziativa era partita da Hansi Flick, che aveva poi spiegato l’idea in conferenza stampa: “Abbiamo chiarito tutto con la Dfl –. I nazionali, con l’Europeo alle porte, non saranno a casa dalle sei alle nove settimane. Per questo per loro è importante stare con le proprie famiglie”. Anche la federazione tedesca aveva dunque approvato l’iniziativa. Ma non c’era stata l’approvazione dell’ufficio distrettuale. E si è andati incontro a una brutta figura.

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