Il nuovo tecnico si presenta (“Siamo in corsa per tutti i titoli, ora sta a noi vincerli”), ma al suo fianco l’a.d. Kahn spiega la scelta di un divorzio così inatteso a questo punto della stagione: “Qui c’è una rosa fra le migliori d’Europa, e noi abbiamo la responsabilità dei successi sportivi del club. Poche cinque vittorie su dieci gare del 2023”
Non solo una presentazione, ma anche una conferenza di spiegazione, quasi di giustificazione. Perché l’esonero improvviso di Julian Nagelsmann non è piaciuto a molti tifosi. Per questo l’amministratore delegato del Bayern Oliver Kahn e il direttore sportivo Brazzo Salihamidzic hanno voluto esporre il proprio punto di vista: “Non ho dormito per qualche notte, ma fa parte del gioco, quando si esonera un allenatore che è anche prima di tutto una persona - ha spiegato Kahn -. Nagelsmann è un ottimo tecnico, abbiamo anche un buon rapporto umano, ma abbiamo la responsabilità dei successi sportivi del Bayern. Ci siamo chiesti a cosa fossero dovute le oscillazioni di risultati. Già l’anno scorso era così: si alternavano continuamente ottime prestazioni a gare insoddisfacenti. In estate abbiamo rinforzato la rosa, che è fra le migliori in Europa, ma la continuità di rendimento mancava ancora. E non possiamo essere soddisfatti con i risultati del 2023: abbiamo vinto 5 partite su 10, è troppo poco. Per questo dovevamo prendere una decisione. Avremmo potuto semplicemente sperare che le cose andassero bene, d’altronde col Psg la squadra ha dimostrato di avere grandi qualità. Avendo però la percezione che gli obiettivi di questa stagione, così come quelli della prossima, fossero in pericolo, abbiamo deciso di esonerare Julian”.
IL PARERE DI BRAZZO
—Anche Salihamidzic ha voluto dire la sua sulla situazione: “So che non è stata una scelta popolare, ma abbiamo fatto la cosa migliore per il Bayern secondo la nostra percezione. Non è più una fase con risultati altalenanti, era diventata la normalità. La curva di rendimento era in calo. Abbiamo creduto che dando fiducia e tempo le cose potessero cambiare, poi ci abbiamo sperato, poi abbiamo dovuto reagire. E con un’opzione valida come Tuchel sul mercato, ci siamo mossi in fretta. Avevamo anche un feedback dei giocatori, e abbiamo capito che staff tecnico e squadra non si incastravano più a dovere”.
ECCO TUCHEL
—Salihamidzic ha poi raccontato come è nata la trattativa con Tuchel: “Martedì abbiamo parlato con Tuchel, la voce ha cominciato a circolare prima che avessimo la sua reale adesione al progetto, purtroppo siamo riusciti a parlare con Nagelsmann solo dopo. Ma credo che ci siamo comportati in maniera corretta, per come si è evoluta la cosa. Quando ho chiamato Tuchel la prima volta mi ha risposto chiedendomi cosa volessi, gli ho detto che se non aveva voglia doveva attaccare. Poi mercoledì e giovedì ci siamo visti e abbiamo trattato, lui ha dimostrato di voler lavorare per noi”. Poi ha preso la parola Tuchel: “Devo dire che è un onore, oltre che un riconoscimento, ricevere la richiesta del Bayern. Con questa rosa, si possono vincere tutti i titoli possibili. Per questo è un piacere lavorarci. Mi spiace per come è avvenuto il tutto, non è il mio modo di comunicare e di muovermi. Prima di qualche giorno fa non avevo mai avuto contatti con il Bayern, ero convinto di accettare un altro incarico all’estero. Non stavo trattando con altri club per fare pressione al Bayern, non è da me. Già nel 2018 eravamo in trattativa, ma non potevo aspettare la decisione del club perché avevo un’altra offerta molto allettante sul tavolo (del Psg che poi ha allenato, ndr). Ho un’idea di come giocare con questa squadra, ma ogni cosa a suo tempo. So che non tutti saranno contenti del cambio allenatore, starà a me guadagnarmi la fiducia. Faranno parte del mio staff Arno Michels e Zsolt Loew, spero anche che possa arrivare Anthony Barry, che è ancora sotto contratto con il Chelsea. Per quel che riguarda Nagelsmann penso che per lui sia difficile, anche perché ci conosciamo. Ma penso anche che sia giusto che io accetti questa opportunità di lavoro. Julian ci ha dato la possibilità, arrivati a fine marzo, di essere in corsa per tutti i titoli. Ora sta a noi vincerli. Sono contento di aver firmato per due anni, se le cose andranno bene prolungheremo il contratto. Un accordo a breve termine mi dà l’occasione di decidere cosa fare”. E la prima scelta è quella di vincere l’esordio di sabato prossimo con il Dortmund per riprendere la vetta della classifica. E perché al Bayern, ora è chiaro, vincere è un obbligo.
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