Ora la palla passa di nuovo ai tedeschi, che potrebbero provarci ancora: Tuchel considera il 30enne miglior goleador nella storia degli Spurs quello che manca ai tedeschi per vincere la Champions League

dal nostro corrispondente Davide Chinellato @ dchinellato

Un altro no. Ma questo potrebbe essere l’ultimo. Il Tottenham ha rifiutato 100 milioni di euro dal Bayern per Harry Kane, il terzo approccio per il capitano dell’Inghilterra andato a vuoto. E ora la palla passa di nuovo ai tedeschi, che si erano detti che questo tentativo sarebbe stato l’ultimo, ma che potrebbero provarci ancora, visto che Tuchel considera il 30enne miglior goleador nella storia degli Spurs quello che manca al Bayern per vincere la Champions League.

la situazione

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Il Bayern si era fatto di nuovo avanti venerdì, dopo i colloqui di persona a Londra col plenipotenziario Spurs Daniel Levy della scorsa settimana. In quella circostanza era emersa una forbice di oltre 25 milioni tra la valutazione che di Kane fa il Tottenham e quella del Bayern, ma la disponibilità di Levy a sedersi per la prima volta ad un tavolo e parlare del suo uomo simbolo aveva dato speranza alla dirigenza tedesca, che aveva quindi deciso di alzare la proposta a 100 milioni, chiedendo al Tottenham una risposta immediata. Prima entro la mezzanotte di venerdì, poi con l’idea di aspettare il weekend. La risposta è arrivata sotto forma di un altro no, con Kane che nel frattempo ha segnato 4 gol nella prima amichevole stagionale davanti al Tottenham Stadium, con la tifoseria degli Spurs che gli ha incessantemente chiesto di rimanere durante tutta la partita. Gli Spurs poi sono anche piuttosto seccati dall’approccio molto pubblico del Bayern a questa trattativa. “Io non parlerei mai di un giocatore non sotto contratto con la mia squadra, ma non sono il Bayern” ha detto stizzito Ante Postecoglou dopo l’amichevole con lo Shakhtar. I tedeschi hanno oggi in programma un punto sul mercato e dovranno decidere come muoversi: con Kane hanno da tempo un accordo per un contratto di 4 anni da oltre 12 milioni a stagione, ma la differenza col Tottenham rimane importante. Anche perché Levy, da tempo ai ferri corti con la tifoseria, va prima di tutto convinto a cedere: Kane è il simbolo del Tottenham, e solo un’offerta clamorosa, superiore alle 100 milioni di sterline (115 milioni di euro) potrebbe far cambiare idea agli Spurs. 

silenzio

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Kane intanto continua a non parlare del Bayern, ad andare avanti come se nulla fosse nella preparazione della nuova stagione. Si sarebbe convinto da tempo che lasciare il Tottenham, la squadra in cui è cresciuto e ha segnato tutti i 213 gol in Premier della sua carriera ma con cui non ha ancora vinto nulla, è la cosa migliore da fare. Ma da bravo capitano e simbolo non ha nessuna intenzione di creare problemi. Ha il contratto in scadenza nel 2024 e per ora non ne vuole sapere di rinnovarlo, ma se sarà ancora al Tottenham domenica, quando comincia la Premier, resterà per tutto il resto della stagione, per non compromettere il primo anno con Ange Postecoglou. “Sappiamo tutti benissimo che giocatore è Harry - ha detto il nuovo tecnico -. A me sembra coinvolto in tutto quello che stiamo facendo”. Dovesse rimanere al Tottenham, Kane probabilmente si trasformerebbe in una saga, con l’ombra del suo futuro ad aleggiare sul club, perché il rischio di perderlo a parametro zero è fortissimo e anche l’incubo peggiore della dirigenza degli Spurs. A gennaio, prima di cominciare a parlare con le squadre straniere interessate a lui, Kane pare comunque intenzionato a riparlare col Tottenham: solo se il club dovesse fare progressi enormi con Postecoglou, il capitano della nazionale inglese potrebbe valutare un rinnovo. A meno che il Bayern non trovi entro domenica il modo di convincere gli Spurs a lasciare andare il loro uomo simbolo.

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