L’inglese pagato 103 milioni esalta Ancelotti, l’Arsenal rianima il tedesco, Pep affascina il croato. E il Chelsea ha trovato il nuovo Drogba?
È solo calcio d’estate, ma l’intensità di partite come Arsenal-Barcellona o del Clásico di sabato notte tra Barça e Madrid e l’attesa generata dai vari acquisti ci offre lo spunto per sottolineare l’impatto di quattro dei grandi trasferimenti stagionali del mercato europeo. Parliamo, in ordine di prezzo, di Jude Bellingham (103 milioni di euro), Kai Havertz (75), Nicolas Jackson (35) e Mateo Kovacic (29).
giocatore fantastico
—Bellingham è al Bernabeu per mandare in pensione il quasi 38enne Modric, e per lui, anche grazie all’addio di Benzema, Ancelotti ha cambiato schema rispolverando il rombo di centrocampo con Camavinga vertice basso e l’inglese da numero 10. La cosa ha molto eccitato la stampa fedele alla Casa Blanca, anche perché Bellingham nelle vittorie dei blancos con Milan e United ha fatto molto bene, con tanto di gol delicato ai suoi connazionali. Col Barça un passo indietro, ma la partita, assurda e dura, con 4 legni del Madrid e 3 gol dei catalani, non ha aiutato. "È un giocatore fantastico – ha detto senza mezzi termini Ancelotti –. Per me la sua posizione migliore è quella da numero 10, ma quando useremo il 4-3-3 potrà spostarsi a destra e a sinistra. Si sta adattando benissimo e ha qualità che il nostro centrocampo non aveva, penso soprattutto alla visione degli spazi in campo aperto".
arretrato e ritrovato
—Havertz si è spostato da West a North London sperando di trovare aria migliore, perché a Stamford Bridge è naufragato con tutto il Chelsea. Tre allenatori, confusione immensa e una posizione in attacco che l’ha visto chiudere l’anno come miglior bomber dei Blues in Premier, ma con appena 7 gol. Arteta l’ha arretrato, il tedesco ha apprezzato e sta ripagando la fiducia con entusiasmo: "Mi piace molto giocare in questa posizione, partecipo di più alla manovra, tocco di più la palla, sono più dentro al gioco. E penso ci siano ampi margini di miglioramento, oltre al fatto che non mi sono allontanato del tutto dall’area". Chi segue l’Arsenal voleva fare paragoni con Granit Xhaka, appena passato al Bayer dopo 7 anni con i Gunners, ma Arteta ha rispedito il nonsense al mittente: "Kai è solo il successore nella posizione, ma il ruolo è diverso, più avanzato" e si gode il promettente inizio di Havertz.
via il malocchio
—Jackson è africano, senegalese nato in Gambia, e a Stamford Bridge sognano già di rivedere Didier Drogba. Paragone prematuro e ingiusto, però l’attaccante prelevato dal Villarreal che di fatto mantiene Lukaku fuori dalla testa di Pochettino è partito benissimo. Nei primi 119 minuti tra Wrexham, Brighton e Newcastle 3 assist e 2 gol. Grande feeling con l’ucraino Mudryk e deve ancora crescere l’intesa con Nkunku, che è partito meno forte di Jackson. A Stamford Bridge sperano di aver finalmente trovato la punta che possa togliere ai Blues il malocchio degli attaccanti.
a scuola da pep
—Per Kovacic c’è grande attesa per vedere cosa farà di lui Guardiola. Dopo aver consacrato lo spagnolo Rodri ed aver rivoluzionato il centrale Stones Pep ha tra le mani un talento sul quale può lavorare a piacimento. Via Gundogan, dentro Kovacic, centrocampisti molto diversi tra loro. L’ex interista ha giocato un tempo contro lo Yokohama e contro il Bayern, due vittorie, e una mezz’ora ieri nella sconfitta con l’Atletico, con tanto di gol mangiato. Con i tedeschi Kovacic è stato imperioso. Pep l’ha messo in mezzo al centrocampo e il croato ha toccato un’infinità di palloni abbassandosi molto per avvicinarsi alla difesa e iniziare l’impostazione. Kovacic non è ancora stato sul terreno di gioco con Rodri, per cui bisognerà vedere cos’ha in mente Pep. Sul quale Mateo ha detto: «Sono qui solo da due settimane, ma con lui ti accorgi immediatamente che ha grandi idee. È di un altro livello e penso che sia il miglior allenatore del mondo. Qui c’è un’intensità mostruosa, ed enorme professionalità: è facile capire perché hanno avuto tanto successo negli ultimi anni». Il City ha un triplete da difendere, Kovacic sembra entusiasta nel voler dare una mano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA