I Blancos in formato Champions ribaltano lo 0-1 dell'andata e si prendono una bella rivincita sugli storici rivali che stanno stravincendo la Liga. Clamorosa tripletta del francese. La finale contro l'Osasuna

Karim the Dream i sogni li sa trasformare in realtà. E tenere in vita il Real Madrid è il peggior errore che un avversario possa commettere, specialmente se Benzema è in questo stato di grazia. Dopo una Champions League vinta perennemente in rimonta lo scorso anno con le prodezze del francese, stavolta è il Barcellona a farne le spese allo stesso modo nella semifinale di ritorno di Coppa del Re. La squadra di Xavi non conferma il vantaggio acquisito al Bernabeu (0-1) e non converte in rete il predominio del primo tempo al Camp Nou. Il quinto atto stagionale del Clasico dopo le tre sconfitte di fila se lo aggiudica Ancelotti, con i Blancos che mettono a segno l’uno-due determinante a cavallo delle due frazioni; apre le marcature Vinicius, poi la tripletta di un sontuoso Benzema spiana la strada. Finisce con un clamoroso 0-4! In finale il Real affronterà l’Osasuna, che a sua volta ha eliminato l’Athletic Bilbao, il prossimo 6 maggio.

LA PARTITA

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Privo degli infortunati Pedri e De Jong, Xavi preferisce Marcos Alonso a Garcia al centro della difesa, con Gavi e Raphinha a supportare Lewandowski nel tridente offensivo. Schieramento speculare per Ancelotti, che ripropone Camavinga nel ruolo di esterno sinistro di difesa; Benzema guida l’attacco, con Vinicius e Rodrygo che agiscono ai suoi lati. La gara è intensa fin dai primi istanti e solo gli interventi perfetti di Camavinga in chiusura su Raphinha e Alaba sul tiro di Sergi Roberto evitano che i blaugrana sblocchino subito l’incontro. Qualche protesta del Barcellona per un tocco col braccio di Alaba in scivolata, l’arbitro lo giudica correttamente non punibile. Il Real si affida alle fiammate delle sue ali, ha un baricentro più basso nel tentativo di sfruttare gli spazi in ripartenza. In una di queste situazioni Rodrygo scappa a destra e propone una palla tagliata, Vinicius la tocca male e non inquadra la porta da pochi metri al 12’. Balde sfonda spesso a sinistra, Raphinha si muove bene sull’altra fascia con la difesa madrilena costretta agli straordinari per respingere le offensive.

SVOLTA

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Dopo un tentativo complicato al volo di Benzema da posizione defilata (33’), nel recupero succede di tutto. Lewandowski si libera bene al centro dell’area e calcia, Courtois si esalta e il Real scappa in contropiede: Vinicius e Benzema triangolano in area, la conclusione del brasiliano è deviata sulla linea da Balde ma non basta ad evitare il vantaggio degli ospiti. Al rientro dagli spogliatoi, chi ha le idee chiare è la squadra di Ancelotti, intenzionata ad approfittare dell’inerzia a proprio favore. Sfruttando un Barcellona incredibilmente disorientato, la rimonta è servita al 50’: Modric parte largo a destra, converge a tutta velocità e appoggia al limite a Benzema, che di prima la piazza all’angolino. Gli unici segni di vita dei catalani sono una botta secca di Balde che Courtois respinge due minuti più tardi e un diagonale pericoloso di Araujo che termina a lato, su una leggerezza di Kroos. Al 57’ Kessie interviene in ritardo su uno spunto di Vinicius, il calcio di rigore è solare e Martinez Munuera lo assegna senza esitazioni. Ter Stegen balla sulla linea, Benzema in tutta risposta lo spiazza.

POKER

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I blaugrana ci mettono i nervi, ma non l’orgoglio. La reazione è disorganizzata e inefficace e il Real Madrid banchetta con gli avversari. Rodrygo arriva un istante in ritardo sul suggerimento a porta spalancata di Modric, Benzema mette a lato una girata in area da buona posizione. Il portiere tedesco si oppone bene sul tiro incrociato di Asensio (78’), ma il quarto gol è nell’aria e arriva poco dopo. Classico contropiede condotto da Vinicius, palla deliziosa d’esterno per Benzema che all'80' beffa Ter Stegen con un morbido tocco sotto. Il finale non ha nulla da dire, l’inno del Barcellona a stento riesce a coprire i fischi di un Camp Nou deluso mentre i Blancos festeggiano un successo da ricordare.

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