BILANCI E CONSIDERAZIONI DA…TIFOSO
Terminato ormai da tempo il torneo di serie C, le valutazioni e le considerazioni su fatti e soprattutto personaggi, escono spontaneamente a bocce ferme ed a partire dal dopo Sannella.
Considerazioni che, come ribadisco da sempre, assolutamente non condizionate da simpatie o meno su personaggi, ma semplicemente guidati dalla passione per questi due colori.
- Felleca: a lui bisogna dire grazie perchè comunque ci ha risollevati, evitandoci perchè no, di utilizzare lo Zaccheria solo per i concerti all’aperto, nel mentre personaggi locali se ne sono infischiati. Sapevamo benissimo che per lui una nobile caduta in disgrazia, ma con un grossissimo seguito, avrebbe rappresentato un ottimo investimento. E’ riuscito nel suo e nostro intento, bisogna dirlo, sia pur facendoci turare il naso riguardo certi comportamenti tutt’altro che oxfordiani, riguardo una rosa giocatori che di più non poteva dare, riguardo un gioco quasi assente. E’ riuscito nel suo intento sia pur infastidendo, e non poco, riguardo un’interminabile diatriba con la Pintus, dalla quale avrebbe ottenuto anche più del lecito (così si dice) in termini economici, pur di farsi da parte;
- Pintus: confesso che quando rilevò anche il pacchetto del suo ex socio ne ero soddisfatto e l’atmosfera era ridiventata serena. Inoltre per quanto riguardava il futuro, a detta della stessa, sarebbe stato tutt’altro che nebuloso. Meglio di così? Ma la citata serenità perdurante nel tempo iniziò a diventare preoccupazione per il popolo rossonero, tant’è che molti già avevano nostalgia delle numerose pec, tanto il silenzio assordante. Iniziavano dunque ad uscire voci preoccupanti circa il futuro rossonero, legate principalmente alle questioni economiche. La foto di uno Zaccheria ingiallito ne fu la fotografia semplificativa.
Ma come, ci chiedemmo in molti, un sacrificio a livello economico per sbattere fuori Felleca e poi il tutto si trasforma in un….fare il passo più lungo della gamba? Ero ottimista sulla Pintus, ma la sfiducia, la delusione man mano l’ha fatta da padrona. Oggi mi chiedo: se non fosse intervenuto un’ennesimo socio, che fine avremmo fatto?
Quando poi infine sembrava chiuso per Di Silvio, ecco un repentino cambiamento di rotta verso Canonico. Posso solo immaginare la “soddisfazione” dello stesso Di Silvio; - Canonico: alla fine l’ha spuntata lui. Ma ammetto che la sua venuta a Foggia non mi ha fatto assolutamente esultare. Non discuto sulle possibilità economiche, ma spesso quando qualcuno si è approcciato al Foggia mi sono sempre chiesto banalmente il tipo di interesse o molto più in generale il tipo di motivazioni (tra l’altro in un mondo dove si dice che è difficile guadagnare, in una situazione di pandemia ed infine in considerazione di una situazione socio-economica di cui, inutile nasconderci, ormai sappiamo). Tralasciando l’auspicio che nel derby di Puglia sappia mettere la sciarpa giusta al collo, ma leggendo quà e là il profilo del personaggio, si evince che questi grossi risultati sportivi fin qui ottenuti e decantati non corrispondono alla realtà e magari si dovrebbe parlare di almeno un paio di retrocessioni. Si evidenzia come non esitò in un periodo di disgrazia dei galletti baresi a voler trasferire il titolo sportivo dalla sua Bisceglie (posso immaginare la contentezza dei nerazzurri). Aggiungo la sua dichiarata motivazione circa l’attrazione per il calcio e per la Puglia calcistica in particolare, che a mio avviso trova il tempo che trova. Infine l’impressione di uno che vuole comandare su tutto o al massimo avvalendosi di collaboratori di estrema fiducia. Però ci siamo basati su notizie e sui si dice. Nella realtà abbiamo ascoltato e commentato Canonico su alcuni episodi nei primi approcci. Tralasciando il fatto che il logo è rappresentato non dal satanello, ma dai satanelli (per fortuna conosce bene la storia del Foggia), ma pur dandogli ragione su un mancato intervento di Corda al suo arrivo (era il minimo per un addetto del Foggia e con uno strano contratto a tempo indeterminato), ma quando quasi stizzito verso un giornalista che gli chiede di Marchionni lui risponde che gli parlerà nell’imminenza, ma non solo non ci parla, ma ha già quasi la firma di Zeman (qualche ora dopo era già in posa) e successivamente però si lamenterà che l’ormai ex mister non lo abbia accolto col classico benvenuto. Mi chiedo che genere di pretese siano queste se oltre non contattare il mister, oltre ad avere già un collocquio avviato col boemo e senza considerare poi che lo stesso Marchionni aveva il contratto in scadenza? Cioè voleva la telefonata di cortesia per poi comunicare che non serviva al Foggia? Mah…
In ogni caso oltre a non avere altre scelte di prima mano (un classico per il Foggia), auspichiamo che Canonico sgombri qualsiasi dubbio, ricreando in noi antichi entusiasmi. Però da queste righe un auspicio. Sicuramente il duo Zeman-Pavone ha creato un grosso entusiasmo, ma se veramente conosce il boemo e ne apprezza le doti (gli dò atto che questo lo si capisce lontano un miglio), sà anche che il duo in questione vuole carta bianca e non accetta interferenze nei propri ambiti. Dunque oltre ad un fatto enormemente mediatico, saprà il presidente rispettare i ruoli? Canonico li assecondi, la storia ha parlato di gioco entusiasmante e valorizzazione di giovani talenti. Nelle passate zemanlandia c’era il duo Zeman-Pavone, ma anche chi lasciava fare. Saprà Canonico interpretare la parte di un certo Casillo? Comunque sia fiducia a lui; - Marchionni: ha avuto grandi meriti col materiale che aveva, ma obiettivamente è stato anche guidato da buona sorte, bisogna dirlo, considerando un torneo evidentemente scarso come qualità, escludendo ovviamente le prime classificate (con cui abbiamo dovuto fare i conti). Fortunati anche perchè in pieno periodo covid anche noi ne siamo rimasti colpiti, ma quando ormai avevamo raggiunto gli obiettivi stagionali. Come gioco poi sappiamo bene cos’è stato il Foggia e la domanda sorge spontanea: quale sarebbe stato il piazzamento finale senza un Curcio ed un Fumagalli? A Marchionni comunque un grazie e col rammarico che con una rosa a sua scelta, chissà… In ogni caso anche noi siamo stati utili per la sua carriera perchè Foggia le può distruggere ma il più delle volte anche esaltare, basti guardare indietro nel tempo e la sensazione è che poi Marchionni possa davvero spiccare il volo, forte anche di indubbie qualità a livello umano.
- Corda: certe forme di intemperanza ormai le conosciamo, ma sarebbe riduttivo soffermarci solo su questo aspetto. A Foggia comunque ha dato molto e con pochissimi mezzi. Personalmente sarei curioso di vederlo alle prese con la sua indubbia competenza legata però ad un portafogli gonfio a supportare le sue scelte. Buon proseguimento di carriera;
- Zeman & Pavone: Soprattutto la loro età. Ebbene, il certificato di nascita non va in campo e semmai i due avranno acquisito in saggezza e voglia di rivalsa. E su Zeman rido a crepapelle quando leggo articoli che lo danno per inadeguato, nascondendo a mio avviso una sorta di invidia. Dispiaciuto invece quando è il “fuoco amico” (alcuni tifosi) a metterlo in discussione;
- Tifosi: chi conosce Zeman sà anche dei problemi di “carico” o più in generale di momenti no. Sappiamo però che alla fine il bilancio della sua conduzione è sempre stato positivo, se non entusiasmante. Dunque anche noi viviamo quest’ennesima esperienza del boemo in piena serenità e senza fare paragoni col predecessore, soprattutto nei momenti bui.
Per il resto a Foggia è già palpabile l’ansia di un torneo da iniziare. Quella voglia di vedere dieci giocatori sulla linea di centrocampo al fischio di inizio del primo incontro. Zeman è anche questo. F.F.
Rino La Forgia