Oggi all’Old Trafford si gioca United-City. CR7 e Pep hanno vinto tutto e ovunque Si sono sfidati, stuzzicati e anche sfiorati. Di sicuro non si sopportano. E’ il derby con più titoli in Europa

Durante il Galà del Pallone d’Oro 2012 Cristiano salutò Pep ricevendo in cambio uno sguardo prima pieno di indifferenza e poi colmo di fastidio. La letteratura racconta che tra Ronaldo e Guardiola il feeling non sia mai nato. Se umanamente o calcisticamente fa poca differenza. Portoghese e fasciato per anni da una camiseta blanca l’uno, catalano e intriso di barcellonismo l’altro. In comune quasi esclusivamente il fatto di essere considerati da anni i numeri uno nei rispettivi ruoli. Oggi alle 13.30 italiane saranno i magneti del derby di Manchester, i principali poli di attrazione e di reciproca repulsione a Old Trafford in United-City.

quasi insieme

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Che i due non si annusassero molto era abbastanza evidente. In questi anni sono stati disseminati indizi, frecciate, silenzi. Ma più che altro sono le rispettive filosofie di vita e sportive che faticherebbero ad andare d’accordo per più di quindici minuti. Se Pep allena sostenendo che “il nostro centravanti è lo spazio”, è difficile che entri in sintonia con un tipo come Cristiano che gioca per vedere l’effetto che farà a fine carriera “essere tra i più forti di sempre, perché lo sarò di sicuro”. Quando a fine agosto il portoghese aveva ormai sfilacciato i rapporti con la Juve, era emerso scenario di vederlo con la maglietta azzurra del City. Un puzzle più finanziario che tecnico se è vero che sarebbe intercorsa una telefonata decisamente fredda tra i due in previsione di una convivenza che Pep non avrebbe gradito e Ronaldo non avrebbe semplificato. Allora per i due è stato più semplice non scegliersi e restare numeri uno a distanza seppur nella stessa città.

Dal punto di vista esterno un bene, perché la rivalità aumenta la competitività dei due nei rispettivi ruoli. Anche perché Cristiano quando vede Pep fatica. In 16 incroci ha vinto solo 4 volte e 8 ha perso segnando “solo” 7 reti. Un andamento da attaccante “normale”, non da “macchina da gol” come lo ha definito lo stesso Guardiola sostenendo che “è uno dei migliori giocatori della storia del calcio”. La coscienza del valore di entrambi è reciprocamente radicata in Cristiano e Pep. Dirlo, però, è un’altra sensazione. E in questo Guardiola è sempre stato più elegante del portoghese, meno avvezzo ad accettare le qualità altrui in pubblico. Nel 2010 al Camp Nou i blaugrana dell’allenatore catalano stesero cinque gol sul Real Madrid. Una specie di “deCristianizzazione” che il portoghese incassò malissimo. Durante una rimessa laterale, Pep trattenne il pallone in mano e Ronaldo lo spintonò per riaverlo.

in cima al mondo

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Un po’ di rivalità oratoriale per due che hanno vinto tutto e ovunque. Pep ha alzato trofei a Barcellona, con il Bayern Monaco e con il Manchester City. Ronaldo ha seminato gioie in Portogallo (Sporting e anche con la nazionale), in Inghilterra con lo United e in Italia con la Juventus. Senza scordare i cinque Palloni d’oro che hanno dato vita all’infinito tandem con Leo Messi. Hanno vinto tutto e guadagnato tanto con stipendi attuali che si sfiorano (oltre i 20 milioni di euro ciascuno). Ma l’anima della sfida è sempre la fame di sogni da rendere realtà. Un gol, una vittoria, un trofeo. Seguendo strade diverse. Ronaldo mettendo se stesso e il suo talento al centro, Guardiola ponendo uno spazio da riempire nel mezzo del gruppo.

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