Il centrocampista ha speso parole importanti per il suo allenatore.

Eduardo Camavinga conquistato da Ancelotti. Il centrocampista del Real ha concesso un'intervista alla rivista GQ in cui ha raccontato dettagli della sua vita personale, ed espresso il suo apprezzamento per il tecnico italiano.

Il ragazzo ha parlato dei suoi interessi. Ne ha parecchi oltre al calcio. "Ho sempre amato la moda e vestire bene, mi piacciano molto gli abiti e le scarpe. Quando è arrivata la proposta di una catena per una passerella ne ero entusiasta. Mi è piaciuto molto e ho anche chiesto la possibilità di rifarlo perché è stata davvero una bella esperienza. Un domani potrei considerare l'ipotesi di sfilare, ma non mi sento un modello. E comunque per il momento sono concentrato sul calcio. A livello personale non mi sento cambiato, resto il ragazzo che è cresciuto sognando di diventare un calciatore e non perderò la testa perché ho avuto successo nella mia professione".

Poco più che maggiorenne, al Real Madrid. Esperienza importante. "Ho sempre sognato di giocare nel Real. Chiaramente è un'altra dimensione rispetto al Rennes. Ero abituato alla popolarità, ma questo è davvero un altro livello. L'impatto con lo spogliatoio è stato positivo, perché ho un carattere estroverso, parlo con tutti. E comunque ho trovato gentilezza e disponibilità nei miei confronti. L'adattamento è stato veloce, ho stretto rapporti con i francesi, complice anche la lingua, ma in generale a Madrid si vive benissimo. Calcisticamente sto imparando molto, specialmente da Modric e Kroos che mi suggeriscono anche come gestire il tempo libero. Ho seguito i loro consigli sul recupero e il riposo e mi sto trovando benissimo".

Fondamentale anche la figura di Ancelotti. "Se ne parla come uno dei migliori allenatori al mondo e avendolo conosciuto ho capito anche il perché sia stato in grado di vincere in tante competizioni diverse in tanti paesi differenti. Parla moltissimo con tutti i calciatori e mette chiunque allo stesso piano, anche i giovani. Quando sono arrivato a Madrid mi ha provato in diversi ruoli spiegandomi sempre chiaramente cosa volesse da me. E che io sia titolare o in panchina, sento sempre e comunque la sua fiducia"

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