Dalla fuga dalla guerra al Real Madrid. Camavinga è pronto, al netto della sua giovanissima età, alla sua... terza vita.

Dalla fuga dalla guerra al Real Madrid. Camavinga è pronto, al netto della sua giovanissima età, alla sua... terza vita. Il ragazzo prodigio, proveniente dal Rennes, ha superato le visite mediche per poi raggiungere  Valdebebas dove ha conosciuto Carlo Ancelotti e il resto dei compagni. Applausi e sorrisi, una bella accoglienza. Quindi la conferenza stampa di presentazione. Le sue parole sono riprese da AS.

SOGNO - Frasi non di circostanza. Il ragazzo poteva liberarsi a zero e accettare il PSG. Ha preferito non tradire il club che lo aveva formato e realizzare il suo sogno. "Non sono qui per i soldi, ma per concretizzare ciò che ho sempre desiderato. Giocare qui.  Me ne sono innamorato da ragazzo, vedendo giocare i grandi campioni. Quando ho scoperto che potevo firmare per il Real Madrid, non ci ho pensato su due volte. Vi sono valori che contano più del denaro. Quando ero piccolo sono dovuto scappare dalla guerra. La mia famiglia mi ha aiutato molto. Quando scendo in campo, lo faccio per loro. Nel momento in cui ho saputo che sarei diventato un giocatore del Real mi sono sentito molto felice. Ho pensato a tutti i problemi che abbiamo avuto ed è un grande orgoglio averli vicino".

PROSPETTIVE - Un acquisto arrivato nelle ultime ore di mercato. E comunque si tratta di un grande salto. "Con chi ho parlato e con chi no resta un segreto. Sono concentrato solo sul calcio. Sono qui per imparare, voglio assorbire il più possibile da questa esperienza accanto a grandi campioni. Mi si chiede quale sia la mia posizione preferita ma lascio la scelta al tecnico, questa squadra ha già tante qualità. Spero solo di ambientarmi il prima possibile. E non vado a caccia di paragoni. A me piace solo giocare, spero di essere preso in considerazione, il mio obiettivo è di accumulare minuti ed esperienza. Questo è uno dei giorni più belli della mia vita, al pari di quando sono stato convocato per la prima volta con la nazionale francese. Non penso di perdere i mondiali, se scendo in campo e gioco bene, il percorso più naturale sarà la chiamata in nazionale".

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