Dopo il k.o. col Lipsia, con Marquinhos a centrocampo e Danilo in difesa, scoppia la polemica. Il tedesco scredita la rosa nonostante i 402 milioni spesi per Mbappé e Neymar

Uno è uscito dal campo, a testa bassa, cercando di evitare di parlargli, almeno davanti alle telecamere. L'altro invece gliel'ha detto pubblicamente quel che pensa. I protagonisti sono Marquinhos e Danilo diventati loro malgrado il simbolo dell'incomprensione che regna in seno al Psg. Colpa di Tuchel che si è impuntato a sovvertire ruoli tecnici, pur di non dare soddisfazione al suo direttore sportivo. E alla fine provocando danni che mettono a repentaglio il futuro del club parigino in Champions. In ogni caso, dopo la sconfitta a Lipsia, ieri, il Psg è di nuovo nella bufera.

Scompensi

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Colpa di Tuchel, si diceva. Il tedesco infatti continua a impiegare Marquinhos in mediana, nonostante fosse promesso al ruolo di centrale di riferimento, dopo l'addio di Thiago Silva, passato al Chelsea a zero euro. Una partenza mai accettata dall'allenatore che dal mercato pretendeva un nuovo centrale di peso. Proprio per continuare a utilizzare l'ex giallorosso in regia. Mossa che crea scompensi, come ieri sul gol del pareggio del Lipsia (1-2). Ma in più, Tuchel si è inventato Danilo in difesa, nonostante il regista di mestiere fosse stato scelto da Leo per rinforzare il centrocampo in priorità. Il ribaltamento di posizioni ha sollevato perplessità tra giornalisti e tifosi, ma va letto nel prisma del rapporto conflittuale che il tecnico ha instaurato con il d.s., cui rinfaccia di aver indebolito la squadra. Anche pubblicamente.

Tensioni

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Fino a ieri, il litigio sembrava circoscritto ai due protagonisti. Ma la sconfitta con i semifinalisti di Champions ha fatto emergere le tensioni che ormai impregnano pure lo spogliatoio. Il capitano Marquinhos si è mosso con diplomazia. Davanti alle telecamere, ribadendo il dovere di mettersi a disposizione della squadra. Ma molto più eloquente è stato il modo di uscire dal campo, sfuggendo alla presa di Tuchel che voleva parlargli. Danilo invece non si è fatto problemi davanti ai microfoni di Telefoot: "Io faccio il centrocampista e ho solo nozioni basiche in difesa". Tradotto: la colpa non è mia. La colpa, per tutta la platea mediatica, è di Tuchel che da settimane è entrato in guerra anche con i giornalisti che tratta con toni sempre più sprezzanti. Come ieri a fine gara: "A Parigi non siete mai contenti e non capisco perché parliate solo del mio futuro".

Errori

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Del suo futuro però ne ha parlato ancora prima lo stesso Tuchel che martedì, in un'intervista a Sky Germania, aveva ammesso: "Sul rinnovo non mi faccio illusioni, non ne ho mai parlato con il club. E comunque ho molte opportunità". Un messaggio, neanche tanto subliminale, ad eventuali datori di lavoro con cui far valere il bilancio della scorsa stagione, di quattro titoli nazionali e una finale di Champions, persa contro il Bayern Monaco. Un curriculum di tutto rispetto se non fosse che Tuchel, con il contratto in scadenza, da agosto ha compromesso la relazione con i vertici, cercando di destabilizzare Leonardo e screditando il valore della sua squadra. Un errore strategico, visto che in rosa dispone di giocatori del calibro di Mbappé e Neymar, invidiati da tutti e per cui l'emiro di Doha ha speso ben 402 milioni di euro per portarli a Parigi. E farne tra l'altro il simbolo indiretto della strategia di soft-power diplomatico del Qatar nel mondo.

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