La ragazza presa a sprangate giocava in Catalogna nello stesso periodo in cui c'era il d.s. E intanto Diallo è stata scagionata

Ormai è una trama da film, tra colpi di scena inattesi, piste deviate verso presunte rivalità sportive, il coinvolgimento di conoscenze poco raccomandabili e ormai di personaggi illustri, su sfondo di possibili gelosie amorose. Insomma, l’affare di Kheira Hamraoui, centrocampista del Psg presa a sprangate alle gambe la sera del 4 novembre, sta prendendo una piega diversa rispetto a quanto si era immaginato all’inizio. Lo scenario di una vendetta calcistica orchestrata dalla compagna e amica Aminata Diallo, ormai scagionata, è stato infatti scavalcato ieri dall’ipotesi di una relazione sentimentale poco gradita o magari finita male. Chiamando in causa, secondo i media francesi, Eric Abidal, ex nazionale e soprattutto ex d.s. del Barcellona, dove Hamraoui ha giocato un paio di stagioni durante il suo mandato. Secondo il quotidiano Le Monde, l’ex terzino della nazionale francese potrebbe essere interrogato quanto prima. E con lui pure la moglie, Hayet.

Telefonate

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Inevitabile poiché le indagini hanno fatto emergere un nesso diretto tra la centrocampista del Psg e l’ex terzino. A cominciare dalla scheda del telefonino della giocatrice, intestata appunto ad Abidal. Hamraoui, secondo varie colleghe, aveva scambiato numerose chiamate proprio con l’ex giocatore del Barça il giorno dopo l’agguato. Un vero e proprio regolamento di conti, quello di inizio mese, avvenuto al termine di una serata cominciata in un ristorante alle porte della capitale. Il club dell’emiro del Qatar infatti aveva organizzato una cena per consolidare quello spirito di squadra che ha permesso alle parigine di conquistare a giugno il primo scudetto, a spese del Lione. Quest’anno, anche il Psg femminile punta, come la squadra maschile di Messi, Mbappé e Neymar, alla Champions League di categoria.

Sprangate

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In ogni caso, una volta concluso il ritrovo, Hamraoui era salita in macchina con Diallo e un’altra compagna per tornare a casa. Verso le 22.30, nei pressi della sua abitazione in periferia di Parigi, due uomini in passamontagna avevano allora assaltato l’auto, bloccato al volante Diallo e trascinato fuori dall’abitacolo Kheira, presa ripetutamente a sprangate, in particolare accanendosi sulle gambe. La centrocampista così era finita all’ospedale dove le sono stati apportati dei punti di sutura, saltando poi la gara Champions con il Real Madrid, vinta dal Psg con Diallo titolare al posto suo. I primi elementi dell’inchiesta avevano spinto gli inquirenti dunque sulla pista di un’aggressione organizzata proprio dalla Diallo per far fuori una concorrente diretta sia nel club che in nazionale. La 26enne così è stata arrestata una settimana fa all’alba e portata in commissariato, rimanendovi in stato di fermo per 36 ore e finendo parallelamente in una tempesta mediatica. Ma poi Diallo è stata liberata. Inizialmente però c’erano stati sospetti indotti da alcune incongruenze. A cominciare dal tragitto atipico, scelto da Diallo per accompagnare a casa innanzitutto l’altra collega. E a insospettire gli inquirenti era stato anche il dettaglio della velocità dell’auto nei pressi dell’abitazione di Hamraoui. Ma Diallo, che durante il fermo ha rifiutato l’assistenza di un avvocato, ha spiegato che procedeva lentamente perché la via imboccata era particolarmente stretta, senza però capire perché lei fosse stata solo molestata dagli aggressori. Allo stesso tempo la centrocampista, come altre tre colleghe, a fine ottobre era stata contattata da un uomo che screditando le abitudini amorose di Hamraoui, con cui sosteneva di aver avuto una relazione triennale, aveva lasciato intendere la volontà di vendicarsi. Per gli inquirenti si tratterebbe di una conoscenza di Diallo, un trentenne già in carcere a Lione per racket e atti di tortura. Ma il pregiudicato, a sua volta interrogato, ha negato ogni addebito.

Legami

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In seguito alla ricostruzione più accurata dell’agguato da parte delle due donne messe a confronto, e che tra l’altro vanno spesso in vacanza insieme, uno dei due aggressori avrebbe rinfacciato alla vittima legami con «uomini sposati». Da qui il nuovo scenario che porta a una possibile vendetta amorosa. E nel frattempo è emerso il possibile rapporto tra Hamraoui e Abidal, risalente ai tempi del Barcellona. Abidal infatti è stato d.s. dei blaugrana tra il 2018 e il 2020, ossia il primo biennio catalano della centrocampista francese, rientrata a Parigi lo scorso giugno. Secondo il quotidiano Le Monde, che cita la Procura di Versailles, non solo Abidal, ma probabilmente pure la moglie potrebbero essere convocati e ascoltati sui fatti. L’avvocato di Abidal ieri ha preferito non commentare le informazioni rivelate dal giornale. Domenica, invece, il Psg, senza Diallo e Hamraoui, ha perso 6-1 in casa del Lione.

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