Tiene banco la vicenda dei pagamenti all'ex vicepresidente del comitato arbitrale. Polemiche per le parole dell'ex Piqué: "Se devi comprare un arbitro lo paghi in nero, non emetti una fattura"

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

Il "Caso Negreira" continua a tenere banco in Spagna, e non potrebbe essere diversamente. Da una parte c’è il silenzio del Barcellona, che come scrivono oggi sul Pais "sta diventando assordante", dall’altra l’iter legale, che segue il suo lungo corso. Ci vorranno anni per la conclusione di questo processo al Barcellona per corruzione continuata. È così spinoso che ieri il Tribunale di Barcellona ha passato le carte alla sezione Anti corruzione, una mossa interpretata qui come l’ennesima testimonianza della gravità dei fatti. Il tribunale ordinario ritiene che sia necessario l’intervento degli specialisti della materia.

ERRORI D’ORTOGRAFIA

—  

Ricordiamo che secondo le ultime cifre emerse il Barcellona ha versato 7,3 milioni di euro tra il 2001 e il 2018 a Jose Maria Enriquez Negreira, al tempo vicepresidente del Comitato tecnico arbitrale spagnolo. In cambio ufficialmente ha ricevuto dei dossier sugli arbitri che toccavano alle varie squadre del Barça, relazioni che oggi sono finite su vari media spagnoli e che si contraddistinguono per la loro prosa, piena di errori d’ortografia. Il sospetto è che la grande quantità di denaro versata dal Barcellona a Enriquez Negreira servisse per altri motivi, e il fatto che l’ex arbitro prelevasse grandi quantità di contanti settimana dopo settimana, gli inquirenti parlano di 20.000 euro ogni 7 sette giorni, fa aumentare i pensieri negativi. A cosa serviva tutto quel denaro? Perché il Barcellona ha pagato tanto e per tanti anni?

PIQUÉ E LA BUSTARELLA

—  

E parlando di cash, ieri Gerard Piqué ha toccato proprio quel tema parlando del "Caso Negreira" con Jordi Basté in un’intervista per la radio catalana Rac1. “Per me il Barcellona è innocente, ci metto la mano sul fuoco. Se devi comprare un arbitro è facilissimo, lo incontri e gli dai una busta con dei contanti in nero, non emetti certo una fattura al vicepresidente del Comitato”. Frase questa che ha fatto un certo scalpore visto che l’ex difensore del Barcellona è proprietario dell’Andorra, club della Serie B spagnola. In attesa che si rompa il silenzio del Barcellona, il rumore è attorno al Camp Nou è notevole.

Adblock test (Why?)