13 giugno 1993: Maradona si era rifugiato a Siviglia. Aveva un ginocchio malandato, era reduce dalla tossicodipendenza, incontrava un allenatore amico. E quel giorno contro il Burgos salutò il vecchio continente

Il 13 giugno del 1993 - esattamente trent’anni fa - Diego Armando Maradona giocava la sua ultima partita in Europa. Militava nella Liga spagnola, aveva addosso la maglia del Siviglia, il numero era ovviamente il 10. La partita era Siviglia-Burgos, era il terzultimo turno di campionato, tra i compagni di squadra c’erano il suo amico El Cholo, Diego Simeone, e il centravanti della Croazia, Davor Suker. Finì 1-1, con il Burgos che agguantò il pareggio proprio allo scadere. Diego rimase in campo cinquantatré minuti, poi venne sostituito da Javi Pineda. Lasciò il terreno di gioco furente, scrollando platealmente la testa e maledicendo il suo allenatore, l’argentino Carlos Bilardo, l’ex Ct che - con Diego, grazie a Diego - aveva vinto la coppa del mondo nel 1986 in Messico. Maradona non si era allenato per tutta la settimana.

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